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Il cellulare da 400 euro si surriscalda ma il centro assistenza nega la garanzia: “danno causato da onde elettromagnetiche”. L’assurda vicenda di un impiegato mestrino seguito dall’Adico

MESTRE. Com’è possibile che un cellulare da 400 euro, a sei mesi dall’acquisto, si spenga, si deformi e subisca il blocco della sim card?  Per il centro assistenza della Xiaomi Italia di Milano, a cui è stato affidato, il motivo è lapalissiano: il telefonino si è danneggiato a causa dell’interferenza di non meglio specificate onde elettromagnetiche, come se il suo proprietario, E.P., impiegato mestrino, avesse deciso di inserirlo, per vezzo, nel forno a microonde. Da qui, ovviamente, ne deriva l’inevitabile esclusione dalla garanzia ufficiale poiché “il calcolo del prezzo di riparazione è simile o superiore al prezzo di vendita” e, dunque, “il dispositivo verrà restituito senza alcun intervento”, come dichiarato dallo stesso centro assistenza.

La vicenda – tanto assurda quanto grottesca – è ora seguita dall’ufficio legale dell’Adico che, di fatto, rigetta la lettura dei tecnici Xiaomi, ritenuta fantasiosa, e chiede l’immediato rimborso di quanto pagato da E.P per il cellulare: 399,90 euro.

Il telefono in questione è stato comprato all’Unieuro di Mestre lo scorso luglio. Qualche giorno fa, quindi circa sei mesi dopo l’acquisto, mentre si trovava sotto carica, la plastica ha iniziato a deformarsi e a gonfiarsi come se il dispositivo fosse soggetto a un surriscaldamento. In più, il cellulare non ha più dato segnali di vita e anche la sim-card è divenuta inutilizzabile. E.P., dunque, ha riportato il telefono alla Unieuro che l’ha inviato al centro di assistenza. Qui, dopo l’analisi da parte dei tecnici, è stata formulata l’impietosa diagnosi: il cellulare ha subito un danno da onde elettromagnetiche. Sistemarlo costerebbe quanto comprarne uno di nuovo e, naturalmente, la garanzia non copre il guasto. Un’analisi considerata inaccettabile sia da parte dell’acquirente che dell’ufficio legale dell’associazione.

“Nella nostra diffida – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – abbiamo evidenziato l’assurdità delle motivazioni addotte dal centro assistenza. Prendiamo atto che la Xiaomi ha proposto al nostro socio un buono sconto per l’acquisto di prodotti della loro azienda ma ovviamente questa offerta va respinta al mittente perché l’unica soluzione è il rimborso integrale di quanto pagato per il cellulare. Appare infatti evidente che il dispositivo non possa essere stato danneggiato da onde elettromagnetiche. Questa sembra piuttosto una scusa per escludere il guasto dalla garanzia alla quale il nostro iscritto avrebbe ancora diritto”.

2 risposte

  1. Comportamento inaccettabile! Urge denuncia querela in Procura della Repubblica a carico di chi ha costruito, venduto questo oggetto pericoloso e non data la dovuta assistenza. Se il cellulare guasto fosse esploso sul visto del cliente?! A questi pirati dell’industria bisogna chiedere risarcimento danni.

    1. Salve Giovanna, infatti nella diffida si chiede anche un risarcimento (se non erro…). Comunque anche noi riteniamo inaccettabile non riconoscere la garanzia e addurre motivazioni ridicole come questa delle onde elettromagnetiche. Vi aggiorneremo sugli sviluppi, grazie come sempre per i suoi interventi. Distinti saluti.
      Gianluca Codognato
      uff. stampa Adico

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