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Il finto sms a firma di Intesa San Paolo miete vittime anche a Padova. Fra i truffati un pensionato 82enne che si è visto sottrarre dal conto 11 mila euro. Interviene l’Adico

PADOVA. La disavventura più drammatica (e odiosa) l’ha vissuta un pensionato 82enne che si è visto sottrarre oltre 11 mila euro dal proprio conto. Altri due cittadini sono stati alleggeriti di 3 mila euro (1.500 euro ognuno) ma, in generale, le segnalazioni che giungono all’Adico in questi giorni sono tantissime. Insomma, anche Padova (e la sua provincia) non è immune dal raggiro del momento, che sta colpendo soprattutto in Veneto senza guardare in faccia nessuno. Stiamo parlando della truffa del finto sms a nome di banca Intesa San Paolo con cui ignoti malviventi stanno sottraendo importi anche notevoli dai conti correnti di poveri risparmiatori. Allo stato attuale l’associazione dei consumatori presieduta da Carlo Garofolini ha avviato una sessantina di pratiche, molte nel Veneziano, per chiedere alla banca il risarcimento di quanto rubato (oltre 100 mila euro in tutto) viste le palesi responsabilità della stessa. Per quanto riguarda Padova, come detto, le pratiche aperte dall’Adico sono tre per un controvalore di 14 mila euro, corrispondenti ai soldi sottratti dai malviventi ai tre cittadini, fra cui gli 11 mila euro del pensionato ultraottantenne. Un’altra pratica è stata invece aperta per una famiglia di Teolo. “Di questo raggiro ormai ne stanno parlando anche molte trasmissioni nazionali che si occupano di consumatori, in particolare MI Manda Rai Tre -. La cosa che ci stupisce è che banca Intesa San Paolo stia allertando i propri clienti con dei semplici messaggi e non stia invece correndo ai ripari bloccando per esempio i bonifici istantanei. Noi continuiamo la nostra battaglia affinché l’istituto di credito riconosca il risarcimento ai nostri soci. Ricordiamo alle persone raggirate che la prima cosa da fare è una denuncia alla Polizia postale, fondamentale per chiedere alla banca il disconoscimento dell’operazione. Da lì è necessario affidarsi a persone esperte per intimare il risarcimento a Intesa”

Il raggiro è davvero articolato e si materializza tramite un finto messaggio a nome di Banca Intesa San Paolo (con tutte le caratteristiche degli sms inviati dallo stesso istituto di credito ai propri clienti) con il quale si avverte la vittima di un movimento anomalo nel conto e lo si invita a verificare la situazione entrando in un link fornito sempre all’interno dell’sms.  Appena si clicca l’indirizzo, appare una videata in tutto e per tutto riconducibile a Intesa San Paolo sia per le forme che per i colori utilizzati. Qui si chiede di inserire alcuni dati fra cui il numero telefono. A questo punto il sistema ti comunica che “verrà contattato da un nostro operatore” e, quasi subito, si riceve una telefonata o da un numero verde di Banca Intesa o da uno 011 (Torino, sede della stessa Intesa San paolo) o, a volte, da un cellulare. Il finto operatore chiede alla vittima se abbia effettuato un bonifico istantaneo, solitamente all’estero. Alla risposta negativa, il truffatore dice al malcapitato di fornirgli un codice che arriverà via sms. Il truffato riceve il codice e lo fornisce credendo di bloccare l’operazione ma in realtà così l’autorizza. La telefonata si chiude ma intanto è partito un bonifico istantaneo che va verso un conto sconosciuto solitamente all’estero, ma anche in Italia. Molte volte i soldi rubati vanno invece a ricaricare carte prepagate.

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