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Il nuovo ripetitore Iliad a Marcon fa esplodere la “rivolta” dei residenti. Adico invia una diffida al sindaco

MARCON. Hanno protestato in modo formale chiedendo spiegazioni al Comune, hanno deciso di avviare una raccolta firme e stanno organizzando manifestazioni in strada. Ma non solo. Ora si sono rivolti anche all’ufficio legale dell’Adico che scriverà al primo cittadino per richiedere la relativa documentazione e una verifica dei livelli di elettrosmog.

E’ una vera e propria rivolta (pacifica) quella messa in atto dalle famiglie di Marcon che abitano nei pressi della rotonda porta Ovest e il motivo è semplice. Al centro del contendere, infatti, c’è una maxi-antenna della Iliad che fa bella mostra di sé in tutta la sua imponenza dallo scorso 25 gennaio.  “Nessuna delle famiglie sapeva nulla – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – e lascia davvero perplessi che un trasmettitore così impattante possa essere installato fra le abitazioni come nulla fosse. I residenti sono preoccupatissimi anche perché a Marcon ci sono altre nove antenne di compagnie telefoniche”.

Il ripetitore si trova in una posizione davvero infelice, perché occupa un’area attorno alla quale ci sono moltissime abitazioni, per lo più nuove, dove molti abitanti sono coppie giovani con bambini.  Nessuno avrebbe mai acquistato casa sapendo che questo “mostro” avrebbe occupato la rotonda con fare minaccioso sulle case. “Non capiamo perchè si sia presa una decisione simile – continua Garofolini – capiamo che il piano delle antenne è del 2012 ma credo che ci sarebbe stato il tempo per individuare una zona più periferica, in mezzo ai campi. Li invece ci sono centinaia di famiglie, anche asili e tanti bambini piccoli. La preoccupazione dei residenti è più che legittima”.

Gli abitanti della zona chiedono soprattutto spiegazioni e interventi al primo cittadino il quale, fra l’altro, ha mostrato una certa sensibilità ambientalista. “Da quanto ci hanno riferito i nostri soci – conclude Garofolini – le risposte ottenute finora dal sindaco sono carenti. Una cosa è certa, le famiglie non si fermeranno. Da parte nostra procediamo con l’azione legale per richiedere al Comune la documentazione relativa ai permessi per l’installazione e una misurazione del livello di radiazioni che insisteranno sulle teste dei poveri residenti”.   

Una risposta

  1. L’importante è, che allontanando l’antenna, le case non vengano comunque investite dalle onde e a maggior intensità.

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