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Il pass ztl del padre è scaduto, agente immobiliare mestrina stangata con 21 multe. Garofolini: “L’uomo, poi deceduto, è stato avvertito dell’imminente scadenza con un sms mentre era ricoverato in gravi condizioni”.

Mestre. Ancora una volta il farraginoso meccanismo per il rinnovo del pass ztl a Mestre si trasforma in una costosissima trappola mangiasoldi per la “vittima” di turno. A farne le spese, in questo caso, è S.G., 45enne agente immobiliare mestrina che ha ricevuto nelle ultime settimane 21 multe (circa 2.400 euro in tutto) per essere transitata nell’area a traffico limitato con il permesso scaduto. Una dimenticanza senza giustificazioni? Una irrimediabile leggerezza? Nulla di tutto ciò. La 45enne mestrina è rimasta semplicemente invischiata nel meccanismo di rinnovo del pass che avviene ogni 5 anni preceduto da una specie di promemoria inviato dal Comune tramite sms. Una metodologia fallimentare che, nel corso degli anni, ha scatenato decine di ricorsi contro verbali considerati ingiusti dai diretti interessati.  

La vicenda, in questo come in altri casi simili, appare grottesca. Il permesso ztl, infatti, era riservato al padre dell’agente immobiliare che viveva in via Pio X e utilizzava l’auto di proprietà della figlia con un comodato d’uso, necessario proprio per ottenerlo. Il permesso, dalla durata quinquennale, scadeva a gennaio 2023, come comunicato via sms al diretto interessato alcuni giorni prima. Peccato, però, che dal 15 dicembre l’anziano fosse ricoverato all’ospedale di Mestre in gravi condizioni di salute, tanto che l’8 marzo è deceduto. Da gennaio, però, la macchina è stata utilizzata dalla figlia che ormai abitava da tempo a casa del padre. La donna, però, solo ad aprile, con l’arrivo delle prime multe, si è resa conto della situazione scoprendo, suo malgrado, che i verbali a lei destinati erano addirittura ventuno. A quel punto, ha provato a scrivere una pec alla Polizia Municipale per chiedere l’annullamento delle multe ma senza successo. Anzi, in risposta alla mail, l’agente immobiliare si è sentita rispondere che le sanzioni non sarebbero state archiviate e che – al danno la beffa – avrebbe dovuto aggiornare i dati dell’auto in Motorizzazione per scongiurare un’altra sanzione. A quel punto, S.B.  ha deciso di rivolgersi all’ufficio legale dell’Adico per presentare ricorso al Giudice di Pace.

“La vicenda in questione è l’emblema di un meccanismo che non funziona e che rischia di creare un grande disagio economico a incolpevoli automobilisti – attacca Carlo Garofolini, presidente dell’Adico -. Il rinnovo quinquennale del pass, con relativo sms di promemoria, è una vera e propria trappola come diciamo da anni. In questo caso, il messaggio è arrivato al padre della nostra socia quando era ricercato in gravi condizioni in ospedale.  Il suo ultimo pensiero e l’ultimo pensiero dei familiari era quello di controllare gli sms che notoriamente vengono trascurati dagli utenti anche in condizioni normali. Chiediamo dunque al giudice l’annullamento di tutte le sanzioni per motivi che sono palesi e incontestabili. Ma invochiamo anche, per l’ennesima volta, la modifica radicale del meccanismo alla base del rinnovo del pass. Siamo nel 2023, crediamo che esistano gli strumenti per evitare che si ripetano situazioni come questa”.  

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