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Il prezzo della benzina torna a crescere, a Mestre per un pieno si spendono 9 euro in più di due mesi fa

MESTRE. La “pacchia” è durata poco. Dopo due mesi di sostanziale tregua, ora i prezzi di benzina e diesel tornano a impennarsi anche nei distributori di carburante mestrini. Trainati dalla guerra ma anche dalle solite speculazioni, i costi al litro nella terraferma veneziana si sono alzati anche del 10% tanto che un pieno da 50 litri oggi può venire 9 euro in più rispetto al 23 marzo scorso, ovvero il giorno dopo la pubblicazione del decreto energia contente il taglio delle accise (circa -25 centesimi al litro).

Adico ha monitorato i prezzi di alcuni distributori mestrini, confrontandoli, appunto, con quelli registrati il 23 marzo. Qualche esempio: al Vega oggi il display luminoso indica per la verde 1,96 euro al litro contro l’1,779 di due mesi prima. In pratica, per riempire un serbatoio da 50 litri si spendono ora 98 euro contro gli 88,95 euro di prima. Ma andiamo avanti, sempre analizzando la benzina verde che contempla i rincari più vistosi. All’Ip di via Forte Marghera si è passati da 1,855 a 1,959 euro al litro (+5,6%); all’Eni di via Martiri della Libertà andiamo dall’1,824 del 23 marzo all’1,954 di oggi (+7%); all’Ip, sempre in via Martiri, il prezzo al litro è salito da 1,778 a 1,929 euro (+8,5%); al Tatanka, ancora in via Martiri della Libertà, si è saliti da 1,844 euro al litro del giorno successivo ai tagli, all’ 1,949 euro di oggi.

“E’ chiaro che la guerra sia la causa principale di questi nuovi rincari – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico -. Ma per noi dietro agli aumenti si nascondono ancora una volta quelle speculazioni che denunciamo da tempo e sulle quali chiediamo al governo un controllo più efficace.  A Mestre stupisce rilevare che in certi casi le pompe bianche hanno prezzi più alti rispetto ai distributori tradizionali. Per fortuna non abbiamo registrato nel nostro monitoraggio tariffe superiori ai 2 euro quindi il taglio delle accise decretato il 22 marzo scorso continua a risultare indispensabile. Cosa succederà, però, dopo l’8 luglio quando in teoria il provvedimento già prorogato, cesserà di esistere? Se non ci sarà un’ulteriore proroga, dal 9 luglio la benzina schizzerà abbondantemente sopra i due euro e per le famiglie sarà un salasso senza precedenti, tanto più in un periodo di vacanze. Ci auguriamo dunque che il taglio delle accise venga mantenuto tale e, anzi, chiediamo che si proceda con una ulteriore riduzione di 10 centesimi al litro almeno fino a che gli effetti della guerra non si saranno attenuati”.  

3 risposte

  1. Cosa volete che cambi,Italiani popolo di pecore e politici inutili e superpagati.Ogni scusa serve per speculare sulla povera gente e adesso aspettiamo quella del vaiolo delle scimmie.
    Ma andate…

    1. Caro Marco,
      la tua analisi é perfetta!!! purtroppo gli italiani sono un popolo ….., che pagherebbero la benzina anche a 10 euro al litro e se ne stanno zitti!!! invece di devastare le pompe, come meriterebbero quei ladroni delle compagnie e degli stessi benzinai!!! I 14 milioni di c…… di italiani che hanno invaso le strade per il ponte del 2 Giugno ne sono la palese dimostrazione!!! Invece di “scioperare” non usando l’automobile ma altri mezzi di spostamento!!!
      Gli speculatori dei carburanti sono DEI GRANDISSIMI LADRI, VIGLIACCHI E SCHIFOSI, come ha dichiarato Mauro Corona nella trasmissione “Carta Bianca” di martedì 7 Giugno e il governo é buono a nulla perché non interviene MULTANDO PESANTEMENTE LA SPECULAZIONE!!! Troppi LADRI, PORCHI, DELINQUENTI E FARABUTTI SPECULATORI se ne approfittano alla grande perché sono consapevoli di rimanere impuniti!!!
      Giorgio Dal Molin
      Presidente Associazione “Equa Giustizia”

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