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In Adico boom di richieste di assistenza per il superbonus ristrutturazione

MESTRE. Il superbonus 110% piace, questo è sicuro. E non potrebbe essere altrimenti. Ma la sua interpretazione e la sua applicazione stanno facendo esplodere un vulcano di questioni tanto che l’ufficio legale dell’Adico è sommerso da richiesta di assistenza da parte di condomini interessati alla ristrutturazione.

Fra i temi in discussione, soprattutto la comprensione dei contratti, i problemi realizzativi, la serietà delle ditte. Ma il principale argomento ruota attorno alla fattibilità dell’intervento visto che gran parte dei condomini anche nel territorio mestrino sono vecchi e caratterizzati da diversi abusi non tutti facilmente sanabili.

Il superbonus, poi, sta facendo emergere nuovi contrasti fra gli amministratori del condominio e i proprietari delle case per motivi spesso legati alle aziende da scegliere per effettuare i lavori.

“Adico sta seguendo molte posizioni per quanto concerne i benefici concessi per la ristrutturazione – conferma Carlo Garofolini, presidente dell’associazione -. Non potrebbe essere altrimenti perché l’opportunità è di quelle ghiotte. Dobbiamo però dire che gli ostacoli sono molti infatti alla fine vedremo quanti riusciranno a sfruttare questa bella occasione”.

Ricordiamo che la nuova legge di Bilancio 2022 ha prorogato l’agevolazione del 110% con una progressiva riduzione della detrazione, in termini percentuali, per le spese successive al 2023. Un limite che comunque non dovrebbe rallentare di molto la corsa al superbonus.

2 risposte

  1. Buongiorno, a me è successo che decido di installare il fotovoltaico senza incentivi in quanto incapiente di irpef da poter detrarre a causa dei restauri appena ultimati. Sento un ditta e, appena concordato tutto mi viene chiesto il versamento di una caparra (per acquisto materiali) ad aprile 2020, nel giro di due mesi, esce possibilità del 110. Chiedo, alla ditta incaricata, di poter valutare se posso usufruire e, dopo le dovute verificate, da loro effettuate, mi danno esito positivo a maggio 2020. Da ora e sino al 20 ottobre, qualche risposta evasiva e prenditempo ai miei solleciti ma null’altro. Questo sino ad ottobre e, sino al 20 ottobre 2020, dove, dopo l’ennesimo sollecito, mi rispondono che stanno iniziando i sopralluoghi ed il 23 ottobre ricevo la mail di “assegnazione del tecnico” (mai visto peraltro) e mai avuto sue notizie. Mi viene chiesta una lista di documenti che ,a vederla, mi fà cambiare idea e ripensare al 50% con sconto in fattura del quale chiedo delucidazioni alla ditta la quale si propone subito incentivandomi. Una volta visto il preventivo e relativi rincari, desisto e torno sul 110. Dopo l’ennesimo sollecito, con le solite risposte atte a prendere tempo, il gennaio 2021 mi arriva mail con la richiesta di un appuntamento, c/o mia abitazione, con altro tecnico che rimarrà tale sino ad oggi. Il 16/01/21 il primo vero sopralluogo da parte dell’architetto (ne seguiranno non sò quanti altri ma và bene purchè si proceda) e, guardando le carte, mi accorgo (IO) che, sulla planimetria, la cucina è invertita col salotto quindi, avviso il geometra che mi ha seguito nel restauro il quale si attiva per le dovute modifiche. Il 28/4/21 (tra geometra, catasto e comune, un odissea) mando la planimetria in regola all’architetto, quindi le care sono a posto (anche se si poteva comunque portarsi avanti visto che la “difformità” non era così grave). Il 24/2/22 ricevo mess. dall’architetto della validazione del progetto da parte del comitato tecnico della ditta, il 28/2/22 firmo il contratto davanti all’architetto (da far verificare ad un legale in quanto, a mio avviso con più clausule vessatorie) ricevendo, il giorno dopo, copia firmata solo dallo stesso e non dalla ditta Il 3/3 mi viene comunicato che tutto è stato caricato nel portale dedicato. Nel frattempo chiedo, circa per,+ o – 20 volte, sia all’architetto che al consulente della ditta che mi ha iniziato la pratica che al Responsabile Reparto Tecnico e Organizzazione Cantieri della stessa copia di questo contratto controfirmato dalla ditta ma, dopo scuse tipo “lo riceverà una volta che le saranno stati consegnati i materiali” o “appena verificata la sua posizione, glielo faremo avere”, questo per mesi ma a tutt’oggi non ho ancora ricevuto nulla e a detta dell’architetto, non è nemmeno caricato sul portale. Da quel momento è stata tutta una perdita di tempo con i materiali che non arrivavano, le cessioni che erano state chiuse e quant’altro sino alla scorsa settimana che dopo l’ ennesimo sollecito, mi rispondono che i materiali sono, praticamente, già caricati e pronti alla consegna. Prima, però, l’architetto mi contatta per telefono e mi dice che la ditta ha chiesto di farmi firmare un documento (che ho categoricamente rifiutato) con una clausula dove, qualora ci fossero problemi, devo, pagare il 50% della spesa (che come ben sappiamo, i prezzi fatti col 110 sono decisamente fuori mercato). Ora chiedo, una volta arrivato il 1 di ottobre e persa l’opportunità del 110, è possibile aver riconosciuto il danno emergente o il lucro cessante, secondo il Vs parere? E’ possibile denunciarli per non avermi consegnato copia del contratto controfirmato da loro stessi?
    Premetto che tutte le mail ed i messaggi in whattsup sono disponibili per qualsiasi verifica.

    1. Salve, essendo una cosa molto articolata provo a sottoporla all’avvocato martedì quando è in sede.
      Un saluto
      Gianluca Codognato
      uff. stampa Adico

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