Il disegno di legge delega sul lavoro, il cosiddetto Jobs Act, ha ricevuto il via libera della commissione Lavoro al Senato, dove il testo passa così come è già stato approvato alla Camera. Tutti gli emendamenti presentati, infatti, sono stati bocciati. La commissione ha quindi anche dato il mandato al relatore. Il provvedimento approderà in aula martedì prossimo con un Pd, partito di maggioranza al governo, diviso al suo interno.
La Cgil, però, non ci sta, e continua a protestare: “Utilizzeremo tutti gli strumenti a nostra disposizione per far sì che le norme del Jobs Act non vadano in vigore”. A dirlo è stata la segretaria Susanna Camnuffo, tornando sulla possibilità che si arrivi anche al ricorso all’Ue. “Finché non ci sono i decreti attuativi, tutto è ancora in itinere, quello che abbiamo detto e ribadiamo è che noi continueremo la nostra iniziativa perchè pensiamo che quelle norme non vadano bene, non risolvono i problemi del mondo del lavoro”.
Una risposta
Non e’ possibile!!!! ho sentito in televisione alcuni industriali anche stranieri, che hanno detto il problema in Italia non è l’articolo 18, ma la burocrazia, e l’evasione fiscale. Ma ancora oggi il nostro problema principale, ci vogliono far credere, sia l’articolo 18.
Questi signori dovrebbero veramente vivere con 1000/1400 € mensili, pagare luce, gas, acqua, figli a scuola, cure sanitarie e poi salire sul piedistallo e sentenziare!!!