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L’ EX MARITO ULTRAOTTANTENNE FA CHIUDERE IL CONTRATTO DELL’ENERGIA ELETTRICA A SUA INSAPUTA. PENSIONATA DI SOTTOMARINA SENZA LUCE PER DIVERSI GIORNI. GAROFOLINI: “RIPICCA ASSURDA, E’ LA SECONDA VOLTA IN POCHI MESI”

SOTTOMARINA (VENEZIA). Bastano una telefonata, il codice fiscale, il pod del contatore e i giochi sono fatti. Non ci vuole molto per togliere la fornitura di luce e gas a qualcuno. Ed è così che per la seconda volta in pochi mesi A.T., 83 anni, pensionata originaria di Chioggia ma residente a Sottomarina, si è ritrovata senza energia elettrica da un giorno all’altro, pur non avendo mai chiesto il distacco della fornitura. Tutta colpa di una relazione finita da circa due anni dopo 47 anni di matrimonio e di un ex marito, anche lui ultraottantenne ma evidentemente ancora in vena di ripicche, che cerca in tutti i modi di mettere i bastoni fra le ruote a quella che è stata la sua coniuge. A dicembre, infatti, la donna si era già rivolta all’Adico perché “qualcuno” aveva chiesto la cessazione del contratto con l’Enel e così A.T. era stata costretta a trasferirsi dalla sorella, non potendo neppure accendere la caldaia e riscaldarsi. Naturalmente quel “qualcuno” non poteva essere altro che l’ex marito, dato che il contratto era ancora a suo nome. Per fortuna, grazie al tempestivo intervento dell’ufficio legale dell’Adico e alla disponibilità di Enel, in pochi giorni le è stata riattivata la fornitura ed è stata effettuata la voltura del contratto. Qualche giorno fa, però, è ricapitata la stessa identica cosa. A.T. da un giorno all’altro si è ritrovata senza energia elettrica sempre per lo stesso motivo: qualcuno aveva chiesto la chiusura del contratto con una semplice telefonata all’Enel, fornendo in questo caso il codice fiscale della pensionata e il pod del contatore. Ancora una volta l’intervento dell’Adico e lo spirito collaborativo del fornitore hanno risolto il problema in pochi giorni. Eppure questa “Guerra dei Roses” in salsa nostrana sembra non avere più fine. “I continui dispetti perpetrati dall’ex marito mirati forse a far uscire la donna di casa – spiega Carlo Garofolini – potrebbero ripetersi all’infinito dato che per chiudere un contratto bastano il codice fiscale dell’utente e il pod del contatore, dati che si possono reperire con una certa facilità, soprattutto in casi come questi. A nostro giudizio la cessazione di un contratto dovrebbe richiedere anche la presentazione di un documenti di identità. E’ apprezzabile naturalmente che per chiudere un contratto non ci siano troppi ostacoli o vincoli, ma bisogna prevedere qualche accorgimento in più per scongiurare i disagi affrontati per la seconda volta dalla nostra socia”.

 

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