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LA CORTE COSTITUZIONALE APRE LA STRADA ALLA CONVERSIONE DELLE LIRE IN EURO, ALL’ADICO BOOM DI RICHIESTE D’AIUTO DA PARTE DI CITTADINI MESTRINI E VENEZIANI

C’è chi ha raccontato di aver trovato una vecchia scatola di cartone, con dentro due milioni di lire. Chi ne ha scovati cinque in soffitta, lasciati dall’ anziana zia ora deceduta, chi diversi milioni di lire in un mobile e chi in una cassetta di sicurezza del nonno ormai morto.

Sono decine le persone che dal 2012 si sono rivolte all’Adico per chiedere “lumi” dopo il decreto Monti con il quale si anticipava di un anno la prescrizione delle lire. In questi giorni, però, si registra un vero e proprio boom di richieste di informazioni, dopo la sentenza della Corte Costituzionale dello scorso 5 novembre – favorita anche dalle molte battaglie portate avanti dalle associazioni dei consumatori, come l’Adico – che di fatto riapre la possibilità di riconvertire le lire in euro.

“La sentenza della Corte ha aperto la strada per la riconversione – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico –. E’ di sicuro un’ottima notizia per i tantissimi possessori delle lire e dobbiamo dire che questa decisione arriva anche dopo le pressioni fatte dai consumatori, pressioni che noi come Adico abbiamo sotenuto con forza, considerando assolutamente inopportuna la decisione del governo Monti. Da anni riceviamo telefonate o segnalazioni di cittadini mestrini e veneziani che ci comunicano di aver trovato degli importi, spesso molto rilevanti, in lire, che sono per lo più lascito di parenti deceduti. Dallo scorso 5 novembre le telefonate sono esponenzialmente aumentate. C’è un socio che ha addirittura oltre 40 milioni di lire da convertire e dopo la sentenza della Corte si sono aperti spiragli molto positivi”

Seguendo la giurisprudenza e i termini di prescrizione, l’ufficio legale dell’Adico ha stabilito che l’opportunità della riconversione dopo la sentenza della Corte Costituzionale dovrebbe scadere il 28 gennaio 2016. In tale contesto, continua Garofolini, “la nostra associazione si mette a disposizione dei cittadini che posseggono ancora importi in lire, per valutare la singola posizione e definire la pratica di conversione in euro”

Per quanto riguarda i titoli (come i libretti al portatore) non cambia nulla, il termine di prescrizione rimane di dieci anni. Tuttavia il termine non decorre esclusivamente dall’emissione del titolo, ma è possibile (previa valutazione della posizione) farlo decorrere dal momento del ritrovamento. Anche in questo caso l’ufficio legale dell’Adico analizza le singole posizioni individuando possibili soluzioni per recuperare gli importi “immobilizzati”.

3 risposte

  1. Dobbiamo “ringraziare” il signor Monti, grande amico delle banche, se venne a quel tempo anticipata a sorpresa la data utile per cambiare le lire in euro alla Banca d’Italia, un provvedimento che venne giustificato, sempre secondo Monti, dalla necessità di abbassare lo spread (capirai quale tesoretto è saltato fuori dal forziere). Naturalmente nessun riguardo per tutti coloro, che non erano certo frequentatori degli ambienti finanziari, che sono rimasti fuori dal portone della Banca d’Italia, ormai chiuso per il cambio. Viva l’Italia !

  2. Ringraziare MONTI! Eh! Ho capito benissimo la metafora ed allora credo che non bisogna ringraziare il prof (sic!) MONTI soltanto come capo del Governo e Ministro dell’Economia, per i danni che ha prodotto agli italiani di ceto medio basso ma pure la sua ..amica FORNERO, altra bel tipo di ministro. Però dobbiamo riconoscere che la culpa “in primis” non è la loro bensì di quella mente eccelsa del presidente della Rex-Pubblica pro tempote che li ha nominati. Peste li colga.

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