Le telefonate post-vendita? Non possono essere più care di quel che spendiamo per chiamare un numero fisso qualsiasi o un cellulare. Vuol dire che i tanti servizi che ogni giorno paghiamo a carissimo prezzo, per esempio quelli per contattare Trenitalia e cambiare la prenotazione del viaggio oppure per comunicare con Ryanair, dovranno avere tariffe standard e quindi basse e di pochi centesimi.
E’ questo il parere dell’avvocato generale presso la Corte di Giustizia europea, Maciej Szpunar, che è intervenuto in un caso tedesco sollevato da un’associazione tedesca per lo sviluppo degli interessi commerciali di associazioni e imprese. Si tratta però di un parere alla Corte, non vincolante, e che quindi non viene applicato. La Corte dovrà decidere successivamente a questo parere. Quando la Corte deciderà la sua decisione avrà efficacia solo sullo specifico caso esaminato ma farà giurisprudenza in tutti i Paesi Ue e la sua interpretazione della legge europea sarà vincolante in tutta la Ue. Il caso Szpunar apre tuttavia una nuova strada e accende un importante faro su una pratica poco corretta e molto salata. In più, in molti casi non c’è altro modo di comunicare con le società che vendono servizi, se non attraverso numeri a pagamento.
Nel caso preso in esame dalla Corte Ue, una società tedesca, la comtech che opera nel commercio di apparecchi elettrici ed elettronici, faceva pagare a caro prezzo le telefonate post-vendita, per esempio per informazioni sulla data di consegna. Il giudice ha detto che questo servizio è già incluso nel prezzo iniziale.
I tempi? Ci potrebbero voler mesi per avere una risposta definitiva, le procedure sono lunghe ma l’iter intanto potrebbe essere stato avviato.