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La crisi si allarga all’Est Ucraina; blitz filorussi a Donetsk e Odessa . Merkel: “Putin è fuori dalla realtà”

La crisi ucraina si allarga dalla Crimea all’est del Paese. Il copione è sempre lo stesso: i filorussi, dopo aver occupato la penisola senza sparare un colpo, alzano il tiro anche a Donetsk e Odessa.

L’ESCALATION

In una giornata convulsa le voci si rincorrono. Prima il comandante della flotta russa del Mar Nero Aleksandr Vitko lancia un ultimatum ai militari ucraini di arrendersi entro le ore 05.00 di martedì. Poi arriva la smentita. Mentre Kiev fa sapere di non aver alcuna intenzione di cedere la penisola.

I NUOVI FRONTI

S’intensificano intanto i blitz nelle città chiave dell’Est Ucraina. Dopo l’irruzione di alcune centinaia di filorussi nel palazzo della Regione di Donetsk, il loro “comandante” Pavel Gubarev, ha annunciato di aver «preso il potere». Gubarev era già stato «eletto» governatore due giorni fa, ma ieri il presidente ucraino ad interim Oleksandr Turcinov ha nominato un governatore non gradito ai filorussi. Il parlamento regionale di Donetsk ha poi annunciato di voler convocare un referendum sullo status della regione, come ha fatto la repubblica autonoma di Crimea. Anche sul palazzo del Consiglio regionale di Odessa adesso sventola la bandiera russa. Circa 700 manifestanti pro-Mosca hanno fatto irruzione nell’edificio mentre era in corso una riunione di emergenza sulla situazione in Ucraina.

ALTA TENSIONE

Mentre la Russia promette di rimanere in Crimea fino a quando i diritti della minoranza russa saranno rispettati, il neo-primo ministro della Repubblica ex sovietica, Arseniy Yatsenyuk, replica che non cederà la Crimea a nessuno e che «alle truppe russe non sarà permesso di fare irruzione nelle regioni orientali» dell’Ucraina, dove i filorussi continuano a manifestare contro il governo di Kiev . La tensione tra i due Paesi è alle stelle, mentre i mercati internazionali precipitano. Il rublo ha toccato un nuovo minimo storico contro il dollaro, mentre l’indice Micex della borsa di Mosca ha perso oltre il 9% in apertura delle contrattazioni. Una Angela Merkel «estremamente irritata» con Vladimir Putin ha chiamato Barack Obama, affermando di «non esser sicura» che Putin «abbia ancora contatto con la realtà». Le frasi sono state riportate dalla Bild on line e dal New York Times citando fonti anonime dell’amministrazione Usa. Lo Zar «vive in un altro mondo», avrebbe detto la cancelliera.

DIPLOMAZIA AL LAVORO

La diplomazia cerca di trovare una via d’uscita a quella che è la peggiore crisi tra Mosca e l’Occidente dai tempi della guerra fredda. In una riunione straordinaria a Bruxelles, i ministri degli Esteri dell’Ue cercano di fare in modo che la Russia metta fine all’escalation e ritiri le sue truppe. La titolare della Farnesina, Federica Mogherini, si è augurata «una soluzione politica e diplomatica» della crisi. «Non lasciare nulla di intentato perché gli sforzi diplomatici e di dialogo continuino», ha affermato il premier Renzi. E sulla crisi ucraina è intervenuto in mattinata anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: «Mi pare che il governo abbia assunto una posizione molto attenta a tutti gli aspetti e ai rischi della situazione» ha spiegato ribadendo che la posizione del governo italiano sulla crisi ucraina «Ha trovato importanti convergenze a livello europeo , in particolare con la posizione tedesca».

LA CONDANNA DEL G7

La crisi ha fatto rinascere intanto il G7, che ha condannato l’aggressione di Mosca al nuovo governo ucraino. Al termine di una giornata convulsa, segnata da una febbrile attività diplomatica tra le due sponde dell’Atlantico, la Casa Bianca diffonde una nota congiunta che sancisce l’isolamento internazionale di Vladimir Putin. «Noi, i leader di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti, e il presidente del Consiglio europeo e il presidente della Commissione europea – esordisce il comunicato – ci uniamo per condannare la chiara violazione della Russia della sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina». Barack Obama ottiene così un primo importante successo politico, riuscendo a unire su una piattaforma comune i suoi alleati occidentali e i vertici di Bruxelles a fianco di Kiev. Ma ignorando la condanna dell’Occidente per la violazione della sovranità dell’Ucraina, la Russia ha ormai de facto il controllo militare della regione, una penisola strategica del Mar Nero con una maggioranza di popolazione russa.

L’OCCUPAZIONE SILENZIOSA

Serghei Lavrov a Ginevra, dinanzi all’Onu, ha detto che le truppe vi rimarranno per tutelare «i diritti fondamentali e le libertà» dei «fratelli russi» residenti in Ucraina. Lavrov ha incontrato a colazione il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ma intanto ha già detto che proprio chi minaccia sanzioni e boicottaggi ha fatto naufragare il dialogo. La Crimea intanto, anche se non è stato sparato neanche un colpo, è sotto il controllo russo. Due basi militari ucraine sono circondate e installazioni-chiave come aeroporti sono occupate e serpeggia il timore che la crisi possa allargarsi a Est. Le guardie di frontiera ucraine hanno segnalato un ammassarsi di veicoli corazzati sul lato russo dello stretto di Kerch, il sottile canale che divide la Crimea dal territorio russo. Kiev ha denunciato che nella notte aerei da combattimento russi hanno violato in due occasioni lo spazio aereo ucraino sopra il Mar Nero; e che le navi russe delle flotte del Mar Baltico e del Nord si sono unite a quelle della flotta del mar Nero nel porto di Sebastopoli. Secondo un portavoce del governo filo-russo della penisola, è passata sotto il comando diretto delle autorità ribelli anche la base aerea numero 204 di Belbek, alle porte di Sebastopoli, la principale della Crimea. Il portavoce ha aggiunto che sono ormai circa seimila i militari schieratisi con la Repubblica autonoma.

Fonte: la stampa.it

2 risposte

  1. Fortunatamente, il governo ITALIANO, a capito i suoi limiti, e si è allineato alla posizione Tedesca ed Europea, chi è Federica Mogherini ?
    Una quota ROSA del governo RENZI e del PD, una nominata dal Monarca.
    Sicuramente, PUTIN ha valutato gli effetti internazionali, di questa sua mossa, non credo che sia stupito dalle reazioni occidentali, penso anche che l’UCRAINA, sia un boccone che gli rimarrà indigesto con i suoi 35 miliardi di debiti e una popolazione ostile, con un occidente formalmente indignato, ma non interessato al suo destino di nazione.

  2. Ma l’Occidente pensa davvero che ogni sua bischerata sia legittima?
    Hanno fomentato la rivolta finanziando gruppi neonazisti contro un governo democraticamente eletto; vorrei vedere se i russi finanziassero e fomentassero in Canada una rivoluzione filorussa.
    La Merkel si dimostra, dicendola alla Nuland, una inutile idiota.
    L’Ucraina è alla bancarotta, l’Europa non ha soldi (come l’America) ma pretende di imporre la sua visione (su direzione USA), la Crimea è sempre stata Russa e i cialtroni della NATO a Gorbaciov avevano assicurato che non si sarebbero espansi nelle ex repubbliche sovietiche, promesse da marinaio!
    … ma i russi hanno memoria lunga!
    Cosa deve fare la Russia? Portarsi in casa degli idioti piantagrane occidentali?
    A questo URL: http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=13020&mode=&order=0&thold=0 esiste un ottimo compendio della situazione Ucraina.
    Le avventate stupide manovre occidentali in Ucraina potranno portare al massimo ad una parcellizzazione dell’Ucraina stessa, dopo una sanguinosa guerra civile.

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