PESEGGIA. La didattica a distanza, al secolo, la dad, a molte persone è costata parecchio. Non solo in termini di apprendimento, però, come dimostra la storia di una insegnante di Peseggia che si è rivolta all’Adico dopo aver ricevuto dalla Tim una bolletta da più di mille euro. Che è successo? E’ presto detto. La donna, ancora lo scorso dicembre, ha sottoscritto con l’operatore telefonico un abbonamento a nome, fra l’altro, dell’anziano padre 85enne. Il contratto prevedeva, oltre alla telefonia fissa, anche il collegamento internet (anche se la nostra socia ha dovuto acquistare il modem), necessario, appunto, per affrontare la didattica a distanza. Tutto bene fino ad aprile quando la nostra assistita ha ricevuto la prima bolletta da 156,31 euro. Un importo troppo elevato, secondo l’insegnante, che ha così deciso di contattare i call center della Tim (due volte, per sicurezza) e di rivolgersi al negozio di piazza Ferretto per chiedere numi sulla fattura e conferma delle condizioni contenute nell’abbonamento. Una volta ricevute rassicurazioni in merito, il rapporto con la Tim è proseguito tranquillamente, fino ad agosto, quando ha ricevuto una bolletta da più di mille euro per i consumi dei dati internet da dicembre ad aprile.
“E’ evidente che ci sia stato un errore – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico -. L’offerta era chiara e prevedeva appunto i consumi dei collegamenti a internet. L’abbonamento era stato sottoscritto proprio per limitare al massimo i costi della didattica a distanza che è proseguita da dicembre fino al termine della scuola. Tramite il nostro ufficio legale chiediamo la cancellazione della fattura e la cessazione del contratto dato che si è interrotto il rapporto di fiducia fra Tim e l’insegnante di Peseggia”.
