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L’Antitrust multa Poste Italiane per comportamenti scorretti nella consegna delle raccomandate. Garofolini: “una grande vittoria dei consumatori”

Una vittoria degli utenti consumatori e delle associazioni che li rappresenta, come Adico, che da tempo denuncia comportamenti anomali da parte delle Poste Italiane nella consegna delle lettere raccomandate. E’ una buona notizia, insomma, quella comunicata ieri dall’Antitrust che ha comminato all’azienda una multa di 5 milioni di euro per la promozione ingannevole del proprio servizio di consegna della corrispondenza e, in generale, per una modalità di recapito quantomeno criticabile.

Entrando nel particolare, l’Antitrust accusa Poste Italiane di “aver adottato una pratica commerciale scorretta in violazione del Codice del Consumo, consistente nella promozione, risultata ingannevole, di caratteristiche del servizio di recapito delle raccomandate e del servizio di Ritiro Digitale delle raccomandate”. L’Autorità ha accertato che il tentativo di recapito delle raccomandate non viene sempre esperito con la tempistica e la certezza enfatizzate nei messaggi pubblicitari. Non solo. L’azienda utilizza per comodità il deposito dell’avviso di giacenza della raccomandata nella cassetta postale anche quando sarebbe stato possibile consegnarla nelle mani del destinatario.

“Più volte abbiamo denunciato situazioni anomale – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – soprattutto in riferimento a nostri soci che, di fronte a solleciti o sanzioni raddoppiate, hanno affermato con forza di non aver mai ricevuto alcuna raccomandata pur essendo stati sempre a casa, e, anzi, non hanno neppure trovato l’avviso di giacenza nella cassetta delle lettere. Sappiamo che questo può determinare extracosti per i cittadini e sarebbe il caso di valutare singoli casi in cui l’utente ha subito pregiudizi economici a causa delle Poste per valutare possibili risarcimenti”. Adico, al contrario di altre associazioni, considera comunque efficace la multa di 5 milioni di euro anche se a fronte di un fatturato superiore ai 3 miliardi di euro. “La cosa fondamentale è che passi il messaggio – conclude Garofolini -. Le pratiche scorrette non passeranno inosservate e verranno punite grazie alle denunce delle associazioni dei consumatori. Ora, invece, ci attendiamo che l’azienda apra un tavolo per indennizzare i clienti vittime di un danno economico quantificabile a causa del comportamento ora sanzionato dall’Antitrust”.

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