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Le 7 Regioni che rischiano la zona gialla il 13 e il 20 dicembre

Mentre da AstraZeneca giunge l’allarme per le prossime pandemie, come atteso la curva epidemica nel nostro Paese continua la sua ascesa: l’incidenza settimanale continua ad aumentare, toccando 176 per 100mila abitanti nel periodo 3-9 dicembre, contro 155 per 100mila abitanti della scorsa settimana, secondo i dati del Ministero della Salute.

I dati dell’ultimo monitoraggio Iss al 10 dicembre

Nel periodo 16-29 novembre, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,18, leggermente in diminuzione rispetto alla settimana precedente ma comunque sempre al di sopra della soglia epidemica. In diminuzione, ma ancora sopra la soglia epidemica, anche l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (1,07, contro1,09 della settimana scorsa).

Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 10,6%, contro il 9,1% precedente. Il tasso di occupazione in terapia intensiva sale all’8,5%, dal 7,3%. In forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione, mentre cresce la percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti. In diminuzione invece la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi.

Mentre inizia a diffondersi anche in Italia la nuova variante Omicron (qui la mappa della diffusione nel nostro Paese), stando a quanto riportato nell’ultimo bollettino Iss, 20 Regioni o Province autonome risultano classificate a rischio moderato. Tra queste, 5 sono ad alta probabilità di progressione a rischio alto. 12 Regioni/PPAA riportano un’allerta di resilienza. Nessuna Regione/PA riporta molteplici allerte di resilienza. Solo una Regione, il Molise, è classificata a rischio basso.

7 Regioni e Province autonome hanno già superato la soglia di allerta nelle terapie intensive, fissata al 10%:

  • Calabria: 11,8%;
  • Friuli Venezia Giulia: 14,3%;
  • Liguria: 12,4%;
  • Marche: 14,8%;
  • PA Bolzano: 18%;
  • PA Trento: 16,7%;
  • Veneto: 12,4%.

Superano invece la soglia di allerta del 15% per l’occupazione dei reparti di area medica 4 regioni e Province autonome:

  • Calabria: 16,8%;
  • Friuli Venezia Giulia: 23,3%;
  • PA Bolzano: 19,2%;
  • Valle d’Aosta: 24,2%.

Le Regioni che rischiano la zona gialla entro Natale

Il rischio, ora, è che l’Italia si trovi colorata di giallo proprio per Natale. Il Friuli Venezia Giulia e la Provincia autonoma di Bolzano sono già nella fascia di rischio gialla.

Si attende ancora conferma ufficiale da parte del Ministero della Salute, ma trapela da fonti interne che in giallo già da lunedì 13 dicembre finirà anche la Calabria, che ha superato i parametri delle aree mediche e delle terapie intensive: 17% il livello di occupazione dei reparti ospedalieri, e 11% quello delle terapie intensive secondo i dati AGENAS aggiornati al 9 dicembre.

Si salva invece, almeno per ora, la Provincia autonoma di Trento: qui siamo a 15% per le area mediche non critiche e addirittura 17% per le terapie intensive.

Da lunedì 20 dicembre, e dunque entro Natale, se contagi e ricoveri dovessero continuare ad aumentare, potrebbero scivolare in zona gialla anche:

  • Provincia autonoma di Trento
  • Lazio
  • Liguria
  • Marche
  • Veneto
  • Valle d’Aosta.

Proroga green pass e stato di emergenza

Non a caso Draghi e la sua squadra già pensano a una proroga del green pass e un ulteriore slittamento in avanti dello stato di emergenza con la conferma di alcune misure restrittive.

Il certificato verde Covid, e la sua versione rafforzata con il super green pass, attualmente in vigore fino al 15 gennaio, potrebbe essere portati fino a Pasqua almeno, mentre lo stato di emergenza potrebbe essere prorogato fino al 30 giugno.

Fonte: QuiFinanza.it

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