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LE CONCEDONO UN FINANZIAMENTO DA 14 MILA EURO MA A SUA INSAPUTA 4 MILA EURO SONO IN AZIONI DELL’ISTITUTO DI CREDITO. TRAMITE ADICO IMPRENDITRICE VENEZIANA CONTESTA IL COMPORTAMENTO “ILLEGITTIMO” DI VENETO BANCA

Aveva bisogno di un finanziamento da 10 mila euro, cifra adeguata per investire nella propria attività. Ma quando le hanno proposto di prenderne 14 mila, per avere condizioni più vantaggiose, non ci ha pensato un attimo e ha accettato. Figuriamoci però la sorpresa di S.P., 40enne imprenditrice di Santa Maria di Sala, nello scoprire in seguito che quei 4 mila euro erano stati dirottati in azioni dell’istituto di credito – una filiale di Veneto Banca del Milanese -senza che nessuno le avesse mai accennato nulla.

La vicenda risale a novembre 2014 quando S.P. si rivolge alla propria banca per richiedere 10 mila euro di finanziamento da investire nella propria azienda. A quel punto i funzionari della banca le propongono l’erogazione di un finanziamento da 14 mila euro (da restituire in 37 rate) descrivendolo come maggiormente conveniente grazie a tassi più vantaggiosi.

L’imprenditrice di Santa Maria di Sala si fida e sottoscrive il finanziamento.

Successivamente, una volta investiti i 10 mila euro, richiede anche gli altri 4 mila, ma i funzionari della filiale di Veneto Banca prima temporeggiano poi ammettono che i 4 mila euro sono stati finalizzati all’acquisto di azioni dell’istituto, lasciando di stucco la donna che si è rivolta all’Acido per farsi tutelare.

“La nostra socia – commenta Carlo Garofani, presidente dell’Acido – non aveva chiesto a prestito i 4 mila euro per acquistare azioni, anzi i 4 mila euro in più erano derivati da una proposta dei funzionari. Non ha mai neppure chiesto di diventare socia della banca, né ha autorizzato l’acquisto di azioni. E anche all’atto della sottoscrizione della documentazione per il finanziamento nessuno le ha detto che il prestito era parzialmente finalizzato all’acquisto di azioni, anche perché lei non avrebbe mai accettato”.

La donna s’è affidata all’ufficio legale dell’Acido per farsi tutelare.

“La vicenda – commenta Carlo Garofani, presidente dell’Acido – rientra fra i tantissimi casi che stiamo seguendo e che sono legati a Veneto Banca e alla Banca Popolare di Vicenza. Abbiamo inviato decine di richieste di restituzione del capitale investito e abbiamo avviato alcuni tentativi di mediazione. Però quella dell’imprenditrice di Santa Maria di Sala è decisamente la disavventura più grave di tutti. Qui il comportamento dei funzionari della banca è palesemente illegittimo e non ha giustificazioni per questo invochiamo la nullità o l’annullamento del contratto di acquisto delle azioni di Veneto Banca per vizio del consenso e il risarcimento di tutti i danni derivati dalla condotta illegittima dell’istituto”.

Una risposta

  1. Ciao. O chesto anche eu un mutuo nell 2008 a la banca BNL paribas a cui e andato a buon fine ,pero con un tasso 6,65 per 35 ani le condizione della banca per cui si comme sonno straniero no capivo tanto o solo firmato le carte con fiducioso che sonno onesti .Adesso con un prestito di 110.000,00 devo rimborsare alla banca 277.536,00 con una rata di 660,80 al messi in piu anno fato coza anno volluto sul mio conto. Secondo voi sonno persone onesti o ladri aprofitando delle persone non informate.e li distrugono la vita

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