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“LE CONFERMIAMO IL CONTRATTO STIPULATO AL TELEFONO IL 31 LUGLIO”. MA LUI E’ MORTO QUATTRO GIORNI PRIMA. L’INCREDIBILE VICENDA DI UNA FAMIGLIA DI DOLO CHE HA CHIESTO L’INTERVENTO DI ADICO

DOLO (VENEZIA). Nell’articolato mondo del mercato libero dell’energia può succedere di tutto, come ritrovarsi con un contratto stipulato a nome di una persona deceduta. La famiglia Alabò di Dolo ne sa qualcosa visto che qualche giorno fa ha ricevuto da Enel Energia una comunicazione dagli aspetti inquietanti: “gentile signor Alabò Carlo – si legge nella lettera – ti confermiamo l’acquisizione del contratto Sempre con te sottoscritto in data 31 luglio 2017 telefonicamente”. Peccato che il signor Carlo Alabò non abbia potuto stipulare alcun contratto telefonico, il 31 luglio, essendo purtroppo deceduto quattro giorni prima, il 27 luglio, all’età di 88 anni. “Siamo rimasti di stucco – racconta il figlio Giuseppe, 50 anni, operaio metalmeccanico residente a Dolo che, dopo aver presentato denuncia ai Carabinieri, si è rivolto all’ ufficio legale dell’Adico -. Mia madre ha aperto la busta e mi ha chiamato immediatamente. Quando ho letto la comunicazione di Enel Energia, sono rimasto sconvolto. Oltre al lutto per la morte di mio padre ho dovuto scontrarmi con questa incredibile vicenda”. Giuseppe Alabò, a questo punto, ha cominciato a contattare il call center dell’azienda e qui ha ricevuto risposte ancora più imbarazzanti. “Mi hanno confermato che era stato stipulato un contratto con la nostra famiglia – prosegue l’operaio metalmeccanico – ma hanno detto che la telefonata era avvenuta con il figlio di Carlo Alabò, Filippo. Io ho risposto che l’unico figlio maschio sono io e mi chiamo Giuseppe e non ho stipulato alcun contratto telefonico. Mi sono rivolto anche al punto Enel di Mestre ma qui mi hanno detto che non potevano darmi la registrazione della telefonata”. La vicenda ha contorni allarmanti e lascia intravedere cosa potrà succedere quando il mercato sarà totalmente libero. “Sappiamo che l’azienda si affida a ditte esterne per stipulare i contratti dell’energia – commenta Carlo Garofolini, presidente di Adico – ma, come abbiamo già chiesto altre volte, il committente deve controllare l’operato di chi lavora per lui. Il nostro ufficio legale interverrà in modo deciso, pretendendo anzitutto di sentire la registrazione del contratto telefonico, se c’è. E’ chiaro che si profilano anche dei risvolti penali ed infatti il nostro socio ha presentato denuncia ai Carabinieri. La prossima totale apertura al mercato libero ci preoccupa soprattutto per questo: la necessità di vendere contratti a tutti i costi e di battere la concorrenza potrà moltiplicare situazioni come quella successa alla famiglia di Dolo. Utenti e consumatori dovranno stare particolarmente attenti per evitare di cadere in truffe e raggiri o di ritrovarsi con un contratto magari stipulato telefonicamente senza rendersene conto”.

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