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Le rotaie del tram provocano un’altra “vittima”, 50enne mestrino si frattura clavicola e gomito cadendo sul ponte della liberta’. Garofolini: “chiediamo al comune un tavolo di mediazione per risarcire i cittadini feriti”

MESTRE. Un normale e legittimo sorpasso con lo scooter sul ponte della Libertà a velocità ridotta, la ruota che scivola sulla rotaia, la rovinosa caduta a terra. L’ennesima vittima del tram e dei suoi insidiosi binari è un cinquantenne  veneziano che a causa dell’incidente si è fratturato la clavicola, il braccio e il gomito. L’uomo si è rivolto questa settimana allo sportello “risarcimento danni” dell’ Adico impegnato da tempo nella tutela di molte persone cadute sulle rotaie del “siluro rosso” che negli anni hanno provocato decine e decine di sinistri anche molto gravi. Proprio per questo, e considerando che vi sono ancora diverse posizioni aperte per le quali non è ancora sopraggiunta la prescrizione quinquennale, l’associazione lancia un appello al Comune affinché si apra un tavolo di “mediazione” tramite il quale individuare possibili risarcimenti a tutela delle persone ferite a causa di quelle rotaie che nel corso degli anni hanno fatto cadere soprattutto motorini e biciclette, ma anche pedoni. “Il cinquantenne veneziano che si è rivolto a noi questa settimana – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – ha subito danni fisici rilevanti. Eppure non ha effettuato alcuna azione spericolata, ha semplicemente superato con lo scooter il tram che era fermo e, come succede spesso, la ruota del motorino è scivolata sul binario, anche se l’uomo stava andando pianissimo. E’ vero che rispetto a qualche anno fa gli incidenti sono diminuiti ma ciò non toglie che le rotaie continuino a rappresentare una insidia per tutti”. A partire dal 2014 l’associazione ha cominciato a seguire decine di casi. Purtroppo, però, continua Garofolini, “con scuse di ogni genere l’assicurazione ha quasi sempre negato un risarcimento. Eppure è evidente che qualcosa non vada in quei binari, per questo chiediamo all’amministrazione di valutare l’apertura di un tavolo in cui affrontare tutte le situazioni che si sono verificate negli anni, almeno quelle che non sono prescritte”.

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