I truffatori, specie quelli che usano carte di credito rubate, o semplicemente i loro dati, hanno lavorato anche nei giorni di Natale. Soprattutto nelle feste. E più in generale nei “periodi tranquilli”. Il fenomeno non è nuovo, ma uno studio in anteprima di Stripe – azienda tecnologica che si occupa di e-commerce e pagamenti via internet – conferma questa tendenza.
L’uso fraudolento di carte e dei loro dati avviene soprattutto quando i consumatori non acquistano, di notte, e fuori dall’orario lavorativo. E poi nei giorni di festa. L’idea della ricerca – che ha esaminato dati sulle frodi online commesse in un anno per rilevare i modelli ricorrenti nei diversi Paesi e nelle diverse fasce orarie – è di fornire ai negozianti e alle imprese delle indicazioni utili per prevenire e arginare questo tipo di illeciti. Lo studio dunque suggerisce di effettuare controlli più approfonditi sulle transazioni effettuate al di fuori del normale orario commerciale, mediante verifiche manuali o filtri automatici più severi.
Altro dato interessante: le transazioni fraudolente non sono quasi mai elevate, si discostano di poco da quelle normali (in genere perché i truffatori temono di dare nell’occhio). Negli Stati Uniti, ad esempio, l’entità delle transazioni fraudolente è solo leggermente superiore a quella delle operazioni normali. In altri Paesi si arriva al doppio. Comuni anche gli acquisti multipli con la stessa carta: su oltre il 40% delle carte compromesse viene addebitata più di una transazione fraudolenta.
Inoltre i truffatori tendono a fare più acquisti con lo stesso venditore, invece di distribuirli su più imprese. E ancora: i truffatori realizzano tali acquisti multipli in tempi molto più brevi rispetto alle transazioni normali. Di fatto tali addebiti consecutivi si verificano in tempi dieci volte più brevi rispetto a quelli disposti dai titolari delle carte. In questo caso, l’indicazione per le imprese è di fare attenzione quando vengono effettuate molte operazioni in poco tempo con la stessa carta di credito.
Per quanto riguarda i prodotti più presi di mira con acquisti fraudolenti spiccano i servizi on demand, e i beni immateriali, che non necessitano di consegna (ovviamente più problematica e rischiosa per un truffatore). Ma anche beni di consumo di fascia bassa.
Infine, i Paesi. Più a rischio gli acquisti con carta di credito/debito dei consumatori di Argentina, Brasile, India, Malesia, Messico e Turchia, ma attenzione anche alle carte statunitensi, canadesi, francesi. Tra i suggerimenti, quello di testare l’applicazione di diverse regole su base geografica per le transazioni; e di chiedere più dati a tutti i clienti di quei Paesi.
Fonte: La Stampa.it