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L’intesa fra i Paesi produttori dovrebbe abbassare il prezzo della benzina. Garofolini: “siamo scettici, monitoreremo la situazione”

MESTRE. La notizia dovrebbe essere considerata buona. Ma il condizionale, quando si parla di questo argomento, più che necessario, è d’obbligo. Insomma, l’accordo raggiunto l’altro ieri dai maggiori produttori di petrolio lascia intravedere un possibile stop all’aumento dei prezzi della benzina e, anzi, se si rispettasse in modo proporzionale il ribasso del costo al barile, le tariffe al litro dovrebbero proprio scendere. Sarà realmente così? Il timore di Adico, ovviamente, è che non si registrerà alcun decremento di prezzo, come sempre in questi casi, tanto più che, come denunciato spesso dalla nostra associazione, i prezzi alla pompa tendono a salire nei periodi di vacanza, quando le famiglie vanno in ferie. “Monitoreremo la situazione nel territorio mestrino dove ci sono anche molti distributori “bianchi”, senza insegna, soprattutto a marchio Vega – commenta Carlo Garofolini, presidente di Adico -. Non possiamo negare, però, che siamo convinti di non vedere grandi ribassi, dopo mesi e mesi di continui rincari. Al massimo i prezzi si fermeranno e non saliranno per qualche tempo ma di certo non ci sarà una diminuzione proporzionale a quella del costo del petrolio. Lo diciamo da sempre: in questo mercato ci sono speculazioni di ogni tipo e le accise che insistono sul carburante sono troppe e in molti casi assurde”.

La possibile frenata del prezzo al litro del carburante nasce dall’accordo fra i maggiori paesi produttori di petrolio che sono arrivati a un’intesa per l’aumento della produzione, mettendo così fine a due settimane di scontro fra gli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita. L’accordo scongiura, sulla carta, una “guerra dei prezzi” con i barili di riferimento, il WTI e il Brent. Ma restano i dubbi degli analisti sul fatto che la quantità di volume ripristinata dall’Opec+ sia effettivamente sufficiente a tenere nei prossimi mesi i prezzi sotto controllo, dato che la domanda dovrebbe continuare a crescere.

Negli ultimi tempi si è registrata una impennata dei prezzi che non si vedeva da anni. Secondo i dati settimanali del ministero dello Sviluppo Economico, la media nazionale per la benzina in modalità self service è ormai di 1,65 euro al litro (1.649,60 centesimi, il livello più alto da novembre del 2018) e per il diesel di 1,508 euro al litro (in questo caso il prezzo più alto da giugno del 2019). Cifre da capogiro che, si spera, subiranno da agosto una inversione di tendenza”.

Una risposta

  1. La previsione all’insegna della peggiore delle ipotesi si é puntualmente verificata!! Il prezzo del petrolio é scivolato dopo il picco del 6 Luglio (78 $ al barile) ed invece questi ladroni delle compagnie petrolifere non solo non hanno abbassato i prezzi dei carburanti ma li hanno sfacciatamente aumentati!! Qua occorre una insurrezione altrimenti questi delinquenti continueranno a massacrare gli indifesi cittadini!!! E quello che fa ancora più schifo é che il governo li lascia rubare indisturbatamente!!! L’aumento del prezzo dei carburanti ha un effetto travolgente sulla spesa dei beni di consumo di prima necessità ed é quindi come strappare un boccone dalla bocca dei POVERI!!! E’ da rimanere sconcertati anche dal fatto che il papa, che si é proclamato paladino dei poveri, non si sia ancora pronunciato!!

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