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Lotta all’evasione, il governo propone di inserire il canone Rai nella bolletta elettrica

Il governo Renzi vuole utilizzare la bolletta dell’elettricità casalinga per fare pagare il canone Rai a tutti gli italiani. Così, per stanare i «furbetti» sconosciuti al Fisco, si attribuirebbe alle società che forniscono energia elettrica, un ulteriore compito oltre a quello già in vigore dal 2005, anche per le aziende che erogano gas e acqua, di chiedere agli utenti di fornire i dati catastali da girare poi all’Agenzia delle Entrate.

Un sistema che lascia molto a desiderare disegnato da un decreto del Presidente della Repubblica del 1973 e poi modificato dalla Finanziaria del 2005 che prevede «l’obbligo a carico dei soggetti che erogano servizi di elettricità, acqua e gas di raccogliere e successivamente comunicare all’anagrafe tributaria i dati catastali degli immobili nei quali sono attivate le utenze, così come dichiarati dall’utente».

Una successiva circolare dell’Agenzia delle Entrate del 2005 ha spiegato che questo meccanismo «è funzionale ad un’efficace azione di contrasto dei fenomeni evasivi ed elusivi riferiti al settore immobiliare nel suo complesso». In pratica il Fisco dovrebbe incrociare nelle banche dati queste informazioni per scoprire «non solo le locazioni immobiliari non dichiarate o parzialmente dichiarate – sottolinea il documento – ma anche tutte le attività economiche sconosciute o sottofatturate».

Le norme non indicano la modalità di raccolta dei dati da trasmettere all’amministrazione finanziaria, ma per queste comunicazioni le aziende dovrebbero predisporre dei moduli da inviare ai titolari dei contratti – suggerisce l’Agenzia delle Entrate – che poi dovrebbero compilarli e restituirli alle stesse società. «L’obbligo di comunicare i dati catastali sarà assolto – si precisa nella circolare – in occasione di nuovi contratti dal 1° aprile 2005, delle modifiche contrattuali, tariffarie, del cambio di fornitore, compresa la variazione del voltaggio per le forniture di energia».

L’ultima modifica risale a una circolare del 2012 dell’Agenzia delle Entrate che ha implementato e perfezionato i contenuti e le modalità online di invio dei dati: è stato introdotto, tra l’altro, l’obbligo della comunicazione negativa in assenza di dati. Una ricevuta web dell’Agenzia delle Entrate prova che l’operazione si è conclusa senza intoppi.

Il meccanismo sembra in apparenza perfetto, essendo corredato anche da alcune sanzioni: una multa da 206 a 5.164 euro per il gestore che non trasmette i dati catastali e il codice fiscale del cittadino che firma il contratto. E un’altra multa da 103 a 2.065 euro per l’utente che non compila il modulo e non lo spedisce alla società.

Fatto sta che nella pratica sono molti gli utenti che si ribellano a questa prassi ma sono anche molti i gestori che si rifiutano di funzionare come esattori. Risultato: la pratica è spesso disattesa, anche perché, e qui sta il buco nella normativa, il gestore non ha l’obbligo di rifiutare l’allacciamento in assenza di questi dati.

Tutto questo dovrebbe scoraggiare ora il governo dall’utilizzare la bolletta elettrica come veicolo per far pagare il canone. L’idea di abbassarne l’importo, portandolo a una cifra tra i 60 e gli 80 euro in base a fasce di reddito, dovrebbe passare con un emendamento alla legge di Stabilità in discussione alla Camera: il provvedimento è rivolto a chi possiede non solo un televisore, ma anche qualsiasi apparecchiatura elettronica atta alla ricezione di segnali radio e tv, compresi computer, tablet e smartphone.

Con questo sistema, secondo l’esecutivo, sarebbe praticamente impossibile evadere l’imposta (ignorata oggi, secondo prudenti stime, dal 27% degli italiani). (CORRIERE DELLA SERA)

3 risposte

  1. Sicuramente interessante la proposta. Allettante l’idea di una riduzione del prezzo.
    Un quesito: ma il proprietario di una seconda casa, la dovrà pagare due volte la tassa?(sulla televisione).?
    Come avviene per la Tari.Io ad esempio la pago a Milano( la Tari),la pago a Rimini. Poi essendo circa 15 giorni su 30 in giro per l’Italia( lavoro) la pago anche dove sono, sotto forma di tassa di soggiorno).

    Grazie
    Stefano Martinini

  2. Magari adottassero un sistema per far pagare anche questo tipo di evasori; non mi sembra però che ci vorrebbe molto e non mi pare necessario incrociare un granché di dati: basta un elenco via per via delle abitazioni con una colonna in cui sia segnato chi già paga: a tutti gli altri si manda il conto. Punto e basta. Sono stufo di pagare anche per gli altri.
    Tra l’altro una certa fetta di non paganti la conoscono già: non so ora, ma anni fa andava di moda e molti si vantavano (perché in Italia fare i furbi è oggetto di vanto!) di aver inviato una comunicazione di richiesta di “sugellamento” del televisore, azione che la Rai o chi per essa non ha mai combattuto; risultato: questi individui non hanno più pagato il canone e gli altri se lo sono visto aumentare progressivamente anche a causa dei primi.
    Sarebbe ora di finirla: o fanno come per il bollo auto che lo devi pagare e basta poiché è stato trasformato in tassa di possesso, oppure cominciano da quelli della comunicazione di cui sopra, che quindi sanno chi sono.

  3. Se non fosse che anche se tutti e piu pagassero il canone,il governo mangerebbe tutto lo stesso e punta a triplicare tutte le tasse.,come ha fatto con l’IMU,che doveva essere unica ma poi sono spuntate tasi,tares irpef anche per comuni e regioni.Per comunicare i dati catastali al fornitore, oltre all’inferno che trovi all’agenzia del territorio per procurarti quei dati,non tutti sono in grado di farlo e quindi altre spese per geometri o altri.POi immagginiamo che un individuo è intestato di tre o quattro contatori per quelle che chiamano seconde case magari sfitte perche ubicate nel paese di origine e che non riescono ne ad affittare ne a vendere che pero gli pagano una montagna di tasse,Cosa pagheranno tre canoni televisivi anche se non sono mai abitate?.IO sono convinto che se vuoi mangiare la devi smettere di pagare qualsiasi tassa,colossale truffa ai danni dei poveri lavoratori.

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