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Maltempo, criticità rossa in Veneto. E le previsioni non sorridono

Maltempo senza tregua, con precipitazioni attese in particolare su Sardegna e regioni settentrionali, e nevicate sui settori alpini e prealpini. L’avviso meteo diramato dalla Protezione civile prevede dalla serata nevicate sulla Lombardia, mediamente al di sopra dei 700-900 metri e con apporti al suolo da moderati ad abbondanti. L’avviso prevede inoltre precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Sardegna e Liguria, in estensione nella giornata di domani a Veneto e Friuli Venezia Giulia. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità e forti raffiche di vento.
Sulla base di quanto previsto – si legge nell’avviso – è stata valutata per oggi e domani ‘criticità rossa’ per rischio idraulico sulle zone vallive e pianeggianti dei bacini del Veneto. Nella giornata di domani, la criticità è invece arancione per le restanti aree del Veneto, per il Friuli Venezia Giulia, buona parte dell’Emilia-Romagna, del Lazio e per la Basilicata. Tutte le altre regioni interessate dal maltempo sono indicate in criticità gialla.

Intanto, dopo le piogge e i disagi dei giorni scorso, 400 militari dell’Esercito sono impegnati sui territori più colpiti. Vista la situazione, i sindacati di categoria hanno accolto l’invito del Garante e hanno rimandato al 28 febbraio lo sciopero del trasporto pubblico locale programmato in origine per domani, mercoledì 5 febbraio.

In Veneto l’allerta maltempo non dà tregua. Ed è Bovolenta, un paese a 20 chilometri da Padova, il punto più critico dell’emergenza fiumi in Veneto. Qui arriva la ‘punta’ del Bacchiglione, il corso d’acqua più gonfio. I ‘murazzi’ degli argini sono punteggiati da infiltrazioni, il fiume è giunto alla quota record di 7,98 metri, più alta dell’alluvione 2010. Stamane 340 persone sono state evacuate dalle loro case ed è stato creato un centro d’accoglienza nella vicina Polverara. Transenne e sbarramenti nel centro del paese, le scuole sono chiuse. Altre 200 persone sono state evacuate a Battaglia Terme.

Altra allerta in Emilia, dove nel modenese i livelli dei fiumi Secchia e Panaro e dei canali sono fortunatamente ancora in calo. Stamattina riaperto il ponte Motta sul Secchia lungo la provinciale 468 a Cavezzo chiuso da alcuni giorni, a scopo precauzionale, per la piena del fiume. Lo rende noto la Provincia di Modena. Proseguono vigilanza e sopralluoghi sugli argini da parte di Aipo, volontari Protezione civile e militari dell’esercito. Partono nelle casse di espansione del Panaro i lavori di rimozione del legname portato dalle piene.

 Nel Lazio il maltempo ha provocato danni per oltre 100 milioni di euro e resta difficile la situazione a Fiumicino, dove nei giorni scorsi è stato richiamato anche l’esercito per pompare via l’acqua dalle strade e dove oggi è stata attivata anche una task force sanitaria. La situazione rimane pesante nell’area di Isola Sacra, dove la notte scorsa 110 persone sono state evacuate e ospitate in alberghi. I disagi, si stima, proseguiranno per giorni, molte strade sono sott’acqua per almeno 30 centimetri. Le idrovore continuano a lavorare al massimo regime ma ancora risulta difficile abbassare il livello di alcuni canali. Tante ancora le strade interrotte e chiuse, con l’acqua che ha invaso centinaia di abitazioni, con punte di 50-70 centimetri, e gli abitanti allo stremo. I volontari portano pane, latte e farmaci a chi è bloccato in casa. Analoga distribuzione viene effettuata con i mezzi dell’esercito. Il Comune di Roma, intanto, sblocca 10 milioni per far fronte all’emergenza locale.

Previsioni per giovedì 6 febbraio: al Nord cielo molto nuvoloso o coperto con precipitazioni sparse sul settore centro-orientale, in graduale miglioramento dalla tarda mattinata; locali foschie interesseranno le zone pianeggianti al mattino e dopo il tramonto. Al Centro e in Sardegna iniziale maltempo con nuvolosità compatta e piogge estese in rapida attenuazione mattutina seguita da schiarite sempre più ampie. Al Sud e in Sicilia addensamenti consistenti sul versante tirrenico e sulla Puglia meridionale con deboli fenomeni associati al mattino in veloce successivo miglioramento.

Previsioni per venerdì 7 febbraio: nuova perturbazione sui settori nordoccidentali con precipitazioni diffuse nelle ore centrali della giornata, in rapido trasferimento serale sui settori nordorientali e sulle centromeridionali, specie del settore tirrenico.

Previsioni per sabato 8 febbraio: al mattino residua instabilità sul basso Tirreno e sul Triveneto con cielo ancora molto nuvoloso o coperto e deboli precipitazioni sparse, ma con tendenza a un graduale miglioramento; sulle restanti aree cielo poco o irregolarmente nuvoloso, con un peggioramento previsto sul nord-ovest dalla serata.

Previsioni per domenica 9 e lunedì 10: deciso maltempo al centro-nord con precipitazioni diffuse; nuvolosità compatta sulle regioni peninsulari tirreniche meridionali con fenomeni sparsi su Campania, Basilicata tirrenica e Calabria settentrionale in intensificazione serale, sparsa sulle restanti zone. Nella mattinata di lunedì locali addensamenti interesseranno le regioni adriatiche, più compatti sul versante tirrenico meridionale e sulla Sardegna con precipitazioni associate; dal pomeriggio nuovo peggioramento un po’ su tutto il territorio.

 fonte: repubblica.it

Una risposta

  1. Gli allerta alle popolazioni non costano nulla, forse è per questo, che si lanciano senza risparmio, mentre, le opere idrauliche, per farci dormire sonni tranquilli, hanno un prezzo, ma mi chiedo, il paese più tassato al mondo, col mare sempre vicino, per poter ricevere le acque piovane, tramite fiumi e canali, è possibile che alluvioni sempre, forse i proventi di queste tasse, finisco, in tasche sbagliate…tipo partiti…politici corrotti…armi ecc., abbiamo sognato un vita per avere questo PD al governo dl paese, oggi che abbiamo NAPOLITANO, LETTA, RENZI, NON SAPPIAMO SE SI MANGERA DOMANI, poi
    esce fuori MASTAPASQUA,MONTE DEI PASCHI DI SIENA, I 135 BOMBARDIERI VOLUTI DA D’ALEMA, LA CONVERSAZIONE FASSINO/CONSORTE CHE HANNO UNA BANCA, forse abbiamo sbagliato a sognare, dovevamo guardare le radici di questa gente, che erano nell’ex URSS.

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