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Maltempo e allegamenti in tutta Italia. L’allerta proseguirà anche nel weekend

Allagamenti, frane, esondazioni e nubifragi. Nell’ultimo giorno di gennaio l’Italia finisce sott’acqua. Colpito soprattutto il Centro-Nord: Roma nel caos, un treno deraglia vicino a Viterbo, migliaia di evacuati in Toscana, crollano le mura medievali a Volterra, preoccupa il livello di molti fiumi. Ed il maltempo funesterà anche il weekend. Come sempre, in questi casi, riemergono gli appelli per la messa in sicurezza del fragile territorio italiano.

 ROMA IN TILT

Giornata di passione nella Capitale, colpita da una vera e propria bomba d’acqua, fino a 90-130 mm in sole 12 ore. Diverse strade e alcuni svincoli del Grande Raccordo Anulare chiusi per allagamenti. La Società Autostrade ha sconsigliato in mattinata di mettersi in viaggio per Roma. Tra le scene inconsuete vissute in città, anche una donna incinta con doglie tratta in salvo dai sanitari del 118, intervenuti con un gommone per raggiungere la sua abitazione allagata per la pioggia. Alcuni cittadini sono saliti impauriti sui tetti delle abitazioni per essere soccorsi dai vigili del fuoco. Nell’Aurelio una frana staccatasi da una collina ha travolto alcune baracche di nomadi: sei persone sono state estratte vive. Il Comune ha allestito punti di ricovero per gli sfollati: un centinaio le persone ospitate. Tevere ed Aniene osservati speciali, ma il livello dei fiumi, secondo le previsioni, non dovrebbe raggiungere lo stato di allerta eccezionale come nel 2012. «È stato – si è difeso il sindaco Ignazio Marino – un evento di natura eccezionale. In 12 ore è caduto il 15% delle precipitazioni di un anno piovoso a Roma». Alle porte di Viterbo, un treno locale è deragliato per uno smottamento del terreno intriso di pioggia. Tanta paura tra i passeggeri, uno colto da malore, ma non si sono registrati feriti.

IL CROLLO A VOLTERRA

Situazione critica anche in Toscana. Un tratto di circa 30 metri delle mura medievali di Volterra, in provincia di Pisa, è crollato in seguito alla forte pioggia caduta nella zona, evacuate 11 abitazioni. A Pisa chiuse le strade di accesso alla città per la piena dell’Arno che è poi passata senza causare danni. Problemi invece in provincia, dove un migliaio di persone sono state evacuate. A Ponsacco l’Era, uno degli affluenti dell’Arno, ha rotto gli argini inondando il centro storico.

DISAGI IN VENETO

Sulle montagne venete è la neve a preoccupare. Nuovi blackout si sono registrati nel bellunese: oltre 30mila le utenze rimaste senza energia elettrica. «Un’altra pagina squallida e una situazione non degna di un Paese civile», ha commentato il presidente del Veneto, Luca Zaia. Il rischio valanghe, per le forti nevicate ed il rialzo delle temperature, è salito al massimo livello. Proprio una valanga ha travolto nel pomeriggio un autobus ed un’auto a Tarvisio, ma gli occupanti dei due mezzi sono riusciti a mettersi in salvo.

PIOGGIA ANCHE NEL WEEKEND

Chi confida in una pausa nel maltempo, si rassegni. La Protezione civile ha diramato oggi un nuovo avviso di avverse condizioni meteo: sarà un weekend ancora nel segno dell’acqua. Piogge diffuse sono previste sulle regioni centrali e fenomeni più persistenti e intensi sull’area ionica e sulle regioni nord-orientali. Possibili criticità idrogeologiche e idrauliche.

 L’APPELLO DI LETTA

Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, segue le emergenze in corso. «La straordinarietà legata al maltempo – ha detto – deve portarci a reagire alla questione degli argini dell’Arno e nella provincia di Roma». Il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, da parte sua, ha indicato quattro cose da fare subito per mettere in sicurezza il territorio: «Chiudere entro metà febbraio il confronto con le Regioni per individuare le priorità da affrontare immediatamente con i fondi di coesione e sviluppo; attivare al più presto i fondi già stanziati nelle contabilità speciali e a disposizione dei commissari; approvare quanto prima la legge sul consumo del suolo; approvare infine il collegato ambientale, soprattutto nelle parti che prevedono il riassetto della governance delle strutture che si occupano di dissesto idrogeologico».

Fonte: la stampa.it

 

Una risposta

  1. Che la gestione del territorio, sia praticamente abbandonata, con la scusa che mancano fondi, (siamo il paese più tassato del mondo) la prima domanda è che fine fanno le nostre tasse?
    La seconda è questi amministratori della cosa pubblica sono veramente cosi incapaci, oppure sono i soliti furbi?
    La cosa che più mi tranquillizza, è che questa volta, qualcosa sicuramente faranno per alleviare i disagi, della popolazione colpita da questa nuova calamità, essendo state colpite aree, di loro interesse politico.

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