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Manca il titolo edilizio per accedere al superbonus 110%, coppia mestrina chiede 100 mila euro all’ex proprietario della casa acquistata 40 anni fa. Garofolini: “pretesa assurda”

MESTRE. Il superbonus del 110% per le ristrutturazioni piace a molti, c’è poco da fare. Ma è innegabile che tale opportunità nasconda al suo interno alcuni paradossi. Come quello che ha “investito” A.P, pensionato mestrino protagonista (o, meglio, vittima) di una vicenda dai contorni kafkiani seguita ora dall’Adico. Poco tempo fa, infatti, l’uomo ha ricevuto dagli attuali proprietari di un appartamento situato in zona Bissuola, la richiesta del pagamento di circa 100 mila euro per sanare presunti abusi nella casa di cui l’anziano era a suo tempo proprietario. Per poter usufruire del superbonus, lo ricordiamo, è necessario che sia tutto conforme alle normative, cosa che, in questo caso, non sarebbe avvenuta: secondo quanto denunciato dagli attuali proprietari, infatti, mancherebbe il titolo edilizio, circostanza che starebbe di fatto bloccando la possibilità di sfruttare il bonus. Il problema, però, è che quell’appartamento è stata venduto agli attuali proprietari circa 40 anni fa ed è per questo che la richiesta dei 100 mila euro può definirsi per molti versi assurda. A.P., dunque, si è rivolto all’ufficio legale dell’Adico tramite il quale intende rigettare al mittente la pretesa di quel pagamento a dir poco ingente. “Come denunciato da più parti – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’associazione – l’opportunità rappresentata dal bonus si scontra a Mestre con una lunga scia di abusi edilizi che si possono far risalire a 40, 50 anni fa. Non capiamo come si possa pretendere che chi era proprietario dell’alloggio decenni fa, sborsi circa 100 mila euro per una mancanza tutta da dimostrare. L’assenza del titolo edilizio, infatti, può dipendere anche da un problema degli archivi comunali, visto che sono passati otto lustri dalla vendita dell’appartamento. Se poi il titolo non c’è, ci chiediamo come mai questo “abuso” emerga solo ora e non sia stata rilevato al momento dell’acquisto”.  

Il superbonus sta creando grande interesse nei condomini mestrini ma anche molti problemi, come dimostrano le numerose pratiche aperte da Adico. In particolare, dato che nella ristrutturazione vengono coinvolte più ditte, emergono a volte contrasti fra queste, per i motivi più vari. Il tecnico scelto dal committente ha poi il compito di porre molta attenzione ai contratti d’appalto che devono essere mirati esclusivamente alla ristrutturazione per aumentare l’efficienza energetica dell’abitazione. Ricordiamo che il tecnico stesso ha l’obbligo di avere una polizza con un massimale adeguato e non inferiore ai 500 mila euro. “La nostra associazione – conclude Garofolini – mette a disposizione la propria esperienza e la propria professionalità per assistere i soci che avviano i lavori di ristrutturazione, anche per quanto concerne le diverse fase necessarie per accedere al superbonus. In questo caso, visti i vantaggi che si possono ottenere con sfruttando tale opportunità, è sempre meglio seguire i consigli e le indicazioni di persone esperte e preparate”.  

Una risposta

  1. Certo che è assurdo richiedere il titolo edilizio dopo 40 anni dall’acquisto della casa ma secondo me se il venditore era in buona fede, come è richiesto dalla legge doveva consegnare allora il titolo edilizio o informare l’acquirente che non aveva il titolo edilizio o meglio ancora metterlo per iscritto sullo stesso atto notarile di compravendita.
    Cordiali saluti.

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