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MANTENERE UN CONTO CORRENTE COSTA 82,20 EURO

Ci vogliono poco più di 80 euro all’anno per mantenere un conto corrente. Nel 2014, dice l’annuale indagine di Bankitalia, la spesa media di gestione di un conto corrente è stata infatti di 82,2 euro, in aumento di 30 centesimi rispetto al 2013. “Il lieve incremento è dipeso interamente dall’aumento del numero di operazioni bancarie effettuate dalla clientela sui propri conti. Le commissioni unitarie per operazione sono mediamente diminuite mentre la spesa per canoni e altri oneri fissi è sostanzialmente rimasta invariata”.

Nel dettaglio, spiega via Nazionale, la spesa per canoni e altri oneri fissi è rimasta sostanzialmente invariata (-0,1 euro), mentre le spese variabili sono di poco aumentate (0,4 euro) per effetto essenzialmente del maggiore numero di operazioni effettuate nell’anno (da 131 a 140,4 unità), mentre le corrispondenti commissioni sono diminuite. Se l’operatività sui conti fosse rimasta invariata, nel 2014 avremmo registrato una riduzione delle spese variabili pari a 0,5 euro, proprio per effetto delle minori commissioni unitarie.

Nella nota, Bankitalia ricorda che la spesa media di gestione del conto corrente può essere confrontata con l’Indicatore Sintetico di Costo (ISC), riportato nella comunicazione di fine anno inviata ai clienti e nei fogli informativi disponibili presso gli sportelli bancari. “Attraverso questo confronto, il cliente è in grado di valutare la convenienza del contratto sottoscritto o che intende sottoscrivere in funzione delle proprie esigenze operative”. Nel 2014, per circa un quarto del totale dei conti correnti, il costo effettivo è stato superiore all’ISC. L’anno scorso, infatti, i conti correnti con una spesa effettiva inferiore all’ISC sono diminuiti dal 76,1 al 74,4 per cento del totale; per questi conti, la spesa effettiva è stata inferiore di circa 99 euro rispetto all’ISC. Per i restanti conti correnti, circa un quarto del totale, la spesa effettiva è, invece, risultata maggiore dell’ISC per 56,4 euro. Si tratta, in quest’ultimo caso, di conti non pienamente coerenti con le esigenze operative dei clienti; per essi sarebbe possibile conseguire un risparmio di spesa accedendo, presso la stessa banca o altri intermediari, ad un nuovo contratto con una struttura di costi maggiormente rispondente al numero e al tipo di operazioni svolte.

Fonte: La Repubblica

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