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MANUTENZIONE STRAORDINARIA, LA RABBIA DEGLI INQUILINI: “I PROPRIETARI NON INTERVENGONO”. BOOM DI CASI SEGUITI DALL’ADICO

Dalla caldaia rotta alla muffa nelle stanze, dalle perdite dei tubi ai guasti del quadro elettrico e molto altro ancora. Si fanno sempre più tesi i rapporti fra gli inquilini e i proprietari di casa, complice forse una congiuntura economica ancora deficitaria che non favorisce la collaborazione fra le due parti. In particolare, Adico registra un vero e proprio boom di affittuari che si rivolgono all’ufficio legale per contestare il comportamento per nulla collaborativo (per usare un eufemismo) da parte del  proprietario dell’appartamento. “Tramite lo sportello ‘sfratto e condominio’ – conferma Carlo Garofolini, presidente dell’associazione – seguiamo ormai almeno un caso di questo genere a settimana. E’ da inizio anno che raccogliamo le segnalazioni e le denunce degli inquilini che si affidano a noi per ottenere ciò che non riescono a ottenere da soli. Molti proprietari di casa sono convinti che, una volta affittato l’appartamento, sia compito dell’affittuario occuparsi di tutto. Questo, ovviamente, non è vero. Tutto ciò che concerne la manutenzione straordinaria, infatti, è proprio in capo al proprietario il quale deve provvedere in modo rapido e a proprie spese a sanare la situazione”. In generale, l’associazione segnala da tempo i tanti problemi che si verificano nei condomini. Le parti in causa sono tre: l’affittuario, il proprietario e l’amministratore.  Fra queste figure, continua Garofolini, “i battibecchi sono frequenti e in molti si rivolgono al nostro sportello per farsi assistere. I casi più delicati riguardano gli sfratti. Da una parte si evidenziano le grandi difficoltà del proprietario nel mandare via eventuali inquilini morosi, dall’altra emergono i drammi delle persone sfrattate. La conflittualità nei condomini, insomma, è ai massimi livelli, come dimostra l’extra-lavoro a cui è chiamato il nostro ufficio legale da un anno a questa parte”.

2 risposte

  1. L’inquilino crede che l’immobile diventa di sua proprieta’ dal momento in cui entra e fin dopo la sua scadenza , non uscendo e senza pagare affitti e spese , tanto ha tutto da guadagnare finche’ riesce a stare dentro , il proprietario non ha diritto a staccare la corrente , non puo’ staccare l’acqua , non puo’ occupare la sua casa , deve solo pagare l’avvocato fino a quando la giustizia si ricorda di TE.saluti Marcello Morani .

  2. Allo stato italiano piace fare l’assistenza sociale a spese dei privati. Se lo Stato vuole sostenere chi è in difficoltà lo faccia pure ma a spese della collettività e non dei singoli. Se lo stato dice che non si può mettere sul marciapiede qualcuno da un giorno all’altro (condivisibile), deve assumersene l’onere. Altrimenti si chiama prostituirsi usando il sedere degli altri.
    Non si regge a lungo continuando a vessare le formiche per saldare il conto delle cicale.

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