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Maxi-bolletta da 2 mila e 500 euro per un 85 enne veneziano. Grazie ad Adico la fattura viene ridotta a 35 euro

MESTRE. Dalla disperazione al grande sospiro di sollievo. Per G.C. – 85enne veneziano pensionato e cardiopatico (cosa non irrilevante in questa vicenda) -, l’incubo si è materializzato a novembre 2019, sotto forma di una bolletta della luce da circa 2 mila e 500 euro. Ma fortunatamente è durato poco perché l’intervento dell’ufficio legale dell’Adico ha portato prima alla sospensione dell’azione da parte dell’azienda fornitrice, poi allo storno quasi totale delle fattura nella quale sono rimasti da pagare solo 35 euro.  “Una storia a lieto fine – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’associazione – che dimostra come a volte la compagnie non siano infallibili (anzi) nella fatturazione dei consumi. Di conseguenza non bisogna mai arrendersi di fronte a bollette ritenute ingiuste, anche se magari meno rilevanti rispetto a quella inviata al nostro socio. In caso di perplessità meglio rivolgersi a persone esperte in grado di valutare la situazione e di intervenire tempestivamente”.

La storia dell’85 enne veneziano contiene aspetti particolari. Dopo aver ricevuto la fattura da 2 mila e 500 euro il pensionato ha scritto al fornitore chiedendo spiegazioni e affermando di aver già onorato quegli importi richiesti. Ma la sua preoccupazione più grande era quella di vedersi depotenziare o, peggio, sospendere il servizio dato che, essendo cardiopatico, ha un pacemaker con salvavita direttamente collegato all’ospedale di Mestre. “Preoccupati da questa particolare situazione – continua Garofolini – abbiamo chiesto alla compagnia il blocco dell’ azione nei confronti del nostro socio e in contemporanea  l’abbiamo invitata a rivedere la fattura. Il risultato ottenuto è straordinario e per nulla scontato. Nel frattempo – conclude Garofolini – ricordiamo che le persone per le quali la sospensione o il depotenziamento della fornitura di luce potrebbe essere rischioso per la salute in presenza di strumenti salvavita, possono richiedere il relativo modulo che impedisce alla compagnia di chiudere “i rubinetti” anche in caso di morosità”.

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