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MAXISANZIONI PER LA MANCATA DICITURA “NON TRASFERIBILE” SULL’ASSEGNO, BOOM DI “VITTIME” ANCHE NEL VENEZIANO. ADICO SEGUE UNA QUARANTINA DI CASI

C’è la mamma che ha staccato un assegno di mille euro a testa per i due figli. Risultato? 18 mila euro di sanzione, 6 mila euro a lei, e altri 6 mila ad ogni figlio. C’è chi ha comprato l’auto nuova, chi ha pagato il fisioterapista, chi ha sborsato i soldi per il funerale del nonno. Tutte persone “normali” che hanno commesso un unico errore ritenuto gravissimo dall’ufficio antiriciclaggio del Mef: non aver inserito la scritta “non trasferibile” sull’assegno versato. Insomma, anche a Venezia, come nel resto d’Italia, il caso della maxisanzioni per la mancata dicitura “non trasferibile” sta coinvolgendo centinaia di persone. E’ proprio da luglio, infatti, che le multe si sono inasprite in modo sproporzionato anche perchè le vittime designate sono sempre cittadini, molto spesso anziani, che hanno l’unica colpa di avere in casa ancora dei libretti degli assegni vecchi, nei quali non è presenta la scritta “non trasferibile” che dovrebbe dunque essere aggiunta a mano. Adico segue ormai una quarantina di persone invischiate in questa odiosa vicenda, trenta delle quali sono veneziane. Ma ogni giorno arrivano all’associazione richieste d’aiuto in relazione a questa incredibile vicenda. “Tramite il nostro ufficio legale – commenta Carlo Garofolini – assistiamo questi poveri cittadini che si trovano sul groppone il pagamento di una cifra spropositata, 6 mila euro, che rappresenta in realtà una oblazione, dato che la sanzione vera a propria varia da un minimo di 3 mila a un massimo di 50 mila euro. La multa arriva a chi stacca l’assegno, a chi lo riceve e a chi lo incassa. Stanno succedendo situazioni incredibili”. Adico – che ha denunciato anche mediaticamente questa vicenda assieme al gruppo formatosi spontaneamente su facebook e chiamato “Maxisanzione per assegno privo del non trasferibile” – assiste i soci inviando all’ufficio antiriciclaggio la memoria difensiva e la richiesta di audizione. Tutte le persone che si sono rivolte a noi possono dimostrare senza alcun problema che le operazioni compiute sono limpide, tracciabili e lineari. Ci auguriamo che, come promesso, il governo intervenga al più presto per definire sanzioni proporzionate come erano prima dell’inasprimento introdotto da questa estate”.

 

 

5 risposte

  1. Una soluzione al problema c’è se si vuole. Io propongo al Centrodx che dovrebbe Governare questo Paese delle contraddizioni ( ove gli assassini, ladri, rapinatori, contrabbandieri e perfino truffatori nazionali o forestieri NON VANNO IN GALERA mentre ad esserlo sono i cittadini onesti, anziani o indigenti) di procedere ad una sanatoria applicando a coloro i quali non abbiano sul groppone denunce di truffab o riciclaggio, facendo pagare il 5% del valore dell’assegno incriminato.

    1. Mi sembra una proposta molto condivisibile. Grazie per l’intervento

      Gianluca Codognati
      ufficio stampa Adico

  2. Ma dico io: chi glielo va a dire all’Agenzia delle Entrate che quello ha emesso l’assegno senza la dicitura??? Chiaramente i bancari, che hanno l’assegno davanti. Ma questi ultimi non hanno la dignità di chiamare il proprio correntista – e magari di avvisarlo che saranno loro ad inserire la dicitura “Non trasferibile”…??? Viviamo in un Paese di bestie (e non dico altro, ma…).

    1. Salve…d’accordo con lei ma consideri che in realtà la mulota arriva anche allo sportellista della banca che ha incassato l’assegno.

      Distinti saluti
      Gianluca Codognato
      ufficio stampa Adico

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