Cerca
Close this search box.

Motore guasto a causa del gasolio contaminato. Impiegata di Silea ottiene un risarcimento di 2 mila e 700 euro

Silea. Prima ha effettuato il rifornimento, 15 euro di gasolio. Poi è ripartita e dopo poco il motore è andato in avaria. A quel punto A.L., 53enne impiegata di Silea, ha fatto un semplice “due più due”, collegando inevitabilmente quel guasto al rifornimento appena effettuato alla stazione di servizio del gruppo Api, in via Postumia a Treviso. Per confermare il sospetto, la donna si è rivolta a un’autofficina autorizzata che le ha riscontrato un malfunzionamento determinato, appunto, da carburante “contaminato”.  Era ancora il 2021, quando è avvenuto il fatto. E ora, dopo, due anni di battaglie portate avanti dall’ufficio legale dell’Adico, la 53enne di Silea ha ottenuto giustizia, ovvero un risarcimento integrale pari a circa 2 mila e 700 euro.

La vicenda avviene a gennaio del 2021 quando A.L. si ferma al distributore di via Pernumia per effettuare un po’ di rifornimento. Dopo aver inserito 15 euro di gasolio percorre un paio di chilometri ma l’auto e inizia a fare le bizze e va in avaria. La donna, dunque, si rivolge a un’autofficina e qui le spiegano che il carburante inserito nel serbatoio risulta alterato dalla presenza di altri liquidi che hanno ostruito gli iniettori della macchina. E così, per sistemare il guasto, A.L. ha dovuto sborsare circa 2 mila e 600 euro, cifra tutt’altro che irrisoria. Per far valere le proprie ragioni, l’impiegata trevigiana si è dunque rivolta all’Adico che le ha consegnato un finale con il lieto fine.

“E’ un risultato molto positivo – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – che conferma l’orientamento della giurisprudenza su questo argomento. In caso di impurità nel carburante e di conseguente guasto al motore, spetta al gestore dell’impianto risarcire. L’importante è che l’automobilista conservi la ricevuta del rifornimento, la documentazione dettagliata dei danni certificata da un’officina specializzata e la fattura delle spese sostenute. Mentre il preventivo non ha valore legale. L’eventuale diffida deve essere inviata entro due mesi dalla scoperta del danno”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Post recenti

Newsletter Adico

Iscriviti subito alla nostra newsletter, riceverai notizie e informazioni sulle nostre attività!




Con l'iscrizione dai il consenso al trattamento dei tuoi dati personali! Prima di inviare e acconsentire prendi visione dell'informativa sul trattamento dei dati nella sezione privacy policy*

Continuando a navigare nel sito acconsenti all'uso di Cookie Tecnici neccessari che permettono di offrire la migliore esperienza di navigazione, come descritto nell'informatva sulla privacy.