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“Multa pagata nei termini stabiliti”, grazie ad Adico il Comune di Palermo annulla la cartella da 125 euro a una impiegata trevigiana

TREVISO. Quando si è dalla parte della ragione, è giusto farla valere in ogni modo. Anche se in ballo ci sono importi modesti e sono passati non giorni, settimane o mesi, ma anni dal “fattaccio”. E’ questa la prima lezione che si può imparare dalla disavventura (a lieto fine) vissuta A.M.G., impiegata trevigiana chiamata dalla polizia municipale di Palermo a pagare una cartella di 124,96 euro pur non essendo dovuta, perché riferita a una multa stradale già onorata nei modi e nei tempi previsti. La vicenda prende corpo da una sanzione risalente ancora al 2018 che, “miracoli” della burocrazia, si è risolta solo qualche settimana fa.

Tutto parte da una multa comminata alla donna nel capoluogo siciliano per il mancato rispetto della zona a traffico limitato. Una sanzione da 93,98 euro che, se pagata entro 5 giorni, avrebbe avuto uno sconto del 30% (69,68 euro). A.M.G., infatti, ha pagato la contravvenzione il giorno stesso la ricezione della raccomandata con la notifica della multa, ovvero il 28 marzo 2018. A distanza di tre anni, a fine 2021, la donna ha però ricevuto una cartella relativa a quella sanzione con la quale le veniva intimato il pagamento di un importo di circa 125 euro. Motivo della richiesta? Secondo quanto contestato dalla Polizia municipale di Palermo, A.M.G. avrebbe pagato la sanzione in forma ridotta ma dopo dieci giorni rispetto alla notifica del verbale. Precisamente, il Comune siciliano ha dichiarato che la notifica risalirebbe al 18 marzo 2018, il pagamento della multa al 28 marzo 2018.

“Di fronte a questa richiesta – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – molti si sarebbero rassegnati, essendo passato troppo tempo dall’infrazione. La nostra socia, invece, convintissima delle proprie ragioni, ha deciso di affidarsi a noi e ha fatto bene. Lei, infatti, aveva conservato tutta la documentazione relativa a quella vicenda, dimostrando una grande lungimiranza. Dalle carte, infatti, si è potuto dedurre che la notifica è stata recapitata il 28 marzo 2018 e lo stesso giorno la multa è stata pagata con la riduzione del 30%. Di fronte alle nostre contestazioni documentate, il Comune di Palermo non ha potuto fare altro che ritirare la propria pretesa nei confronti della nostra iscritta”.

Questa storia, però, ci fa pensare che situazioni del genere potrebbero verificarsi continuamente. Solo che, nella maggior parte dei casi, il cittadino paga e basta per più motivi: l’importo è basso e non vale la pena di affidarsi a un avvocato, non si ha più la documentazione necessaria per difendersi, oppure si è convinti che una un ente pubblico, una istituzione non possa sbagliarsi. “Molte persone ragionano così – conferma Garofolini – e non si deve per forza biasimarle. Il caso che abbiamo raccontato, però, è l’esempio lampante di come si possa far valere le proprie ragioni anche quando ci si sente Davide contro Golia. Una questione di principio si è trasformata in una grande vittoria e in un esempio virtuoso per gli utenti, consumatori che non intendono arrendersi di fronte alle ingiustizie”.

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