MESTRE. Tutto era cominciato dopo l’estate del 2017. All’Adico iniziarono a presentarsi ogni settimana diverse persone “colpevoli” di aver staccato assegni privi della dicitura “non trasferibile”, perché appartenenti a vecchi libretti mai ritirati dagli istituti di credito. Stiamo parlando di somme solitamente di poco superiori ai mille euro, molto più raramente di importi più alti. Ebbene, a questi cittadini arrivarono dagli uffici antiriciclaggio del Ministero dell’Economia e delle Finanza sanzioni sproporzionate, dato che proprio da luglio 2017 le multe per questa dimenticanza hanno avuto una impennata clamorosa, prevedendo “batoste” comprese fra i 3 mila e i 50 mila euro, sanabili con una oblazione da 6 mila euro. Da lì era partita proprio da Adico una battaglia mediatica – poi raccolta da altri gruppi nati spontaneamente su facebook e in particolare dal gruppo “Maxi sanzione per assegno privo del Non Trasferibile” creato da Gianluigi Aquilini – , che ora porta i risultati sperati. I circa 50 soci veneziani seguiti dall’associazione, infatti, stanno ricevendo ora le lettere del Mef che comunica una notizia molto positiva: la sanzione per importi inferiori ai 30 mila euro sarà del 10% dell’importo dell’assegno. Così, se prima un “trasgressore” doveva sborsare almeno 3 mila euro (se andava bene) a fronte per esempio di un assegno di 1.500 euro, ora ne dovrà tirare fuori solo 150. “Finalmente il governo ha trovato una soluzione per sanare questa incredibile ingiustizia – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico -. Da noi sono venute persone disperate, molto spesso anziane, in possesso di vecchi libretti degli assegni privi della dicitura “non trasferibile”. C’e chi ha versato una caparra per l’acquisto dell’auto o chi ha pagato la mediazione per l’acquisto di una casa. Chi ha semplicemente fatto un regalo a figli e nipoti e perfino chi ha pagato il funerale del papà. Tutta gente punita per aver emesso assegni privi della dicitura non trasferibile, una punizione che ha coinvolto anche chi ha incassato. Ora la sanzione è tornata proporzionale alla colpa”. “La nuova disposizione – spiegano dall’ufficio legale dell’Adico – si applica anche ai i procedimenti amministrativi in corso. La sanzione minima del 10% può essere emessa solo se vi siano circostanze che escludano l’ipotesi di un’operazione di riciclaggio. Pertanto non è automatico il passaggio alla nuova sanzione, ma dovrà esserci una valutazione da parte del MEF, il quale dovrà determinare l’importo dovuto. Il cittadino potrà anche essere chiamato in audizione ed è importante che ci vada. Noi intanto restiamo in attesa della decisione del MEF sulle deduzioni presentate per i nostri soci: potrà essere archiviata la posizione, oppure potrà essere irrogata la sanzione che, se saranno ritenuti sussistenti i presupposti, verrà emanata nella misura minima del 10% dell’importo trasferito. Teoricamente si potrebbe chiudere la vicenda con l’oblazione che corrisponde al 20% dell’assegno. Una soluzione che naturalmente sconsigliamo”.