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CASE VACANZA E AFFITTI ONLINE: IL CODICE ANTIFURBETTI

Un codice identificativo per ogni struttura ricettiva, compresi gli appartamenti affittati online, e anche tramite portali come Airbnb, volto a contrastare l’abusivismo e l’illegalità dilagante in materia di affitti turistici.
È l’obiettivo che si pone una delle dieci deleghe che il Consiglio dei Ministri a adottato lo scorso 28 febbraio: i disegni di legge per le semplificazioni, i riassetti normativi e le codificazioni di settore, superano e ampliano la portata del d.d.l. in materia di semplificazione approvato in via preliminare dal Consiglio dei ministri lo scorso 12 dicembre.
Per quanto riguarda il settore turismo, la delega mira alla riorganizzazione e al coordinamento delle disposizioni per settori omogenei o per specifiche attività o gruppi di attività mediante l’aggiornamento del Codice che disciplina l’ordinamento e il mercato del turismo.
Tra le principali disposizioni, si introducono: la semplificazione e l’aggiornamento del linguaggio normativo; il riordino e revisione della normativa in materia di turismo, con particolare riferimento alle professioni turistiche, alla revisione della classificazione delle strutture alberghiere e del sistema premiale per le strutture e le imprese turistico ricreative e, infine, l’individuazione di un sistema di monitoraggio della domanda e dell’offerta turistica al fine di migliorare la qualità dei servizi offerti e per la realizzazione di un codice identificativo nazionale.

“Case e affitti online: “entro l’estate” il codice identificativo anti-abusivi
Il progetto dell’esecutivo, già preannunciato lo scorso settembre e ora inserito tra le deleghe, ruota intorno all’obbligo di introdurre un codice identificativo per ogni struttura ricettiva, compresi gli appartamenti affittati on line tramite piattaforme come Airbnb che, ad oggi, conta 400mila annunci solo in Italia.
Il ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del Turismo, Gian Marco Centinaio, sottolinea l’importanza del disegno di legge delega il quale “permetterà di procedere più velocemente possibile alla realizzazione di questo fondamentale strumento che consentirà di migliorare l’offerta turistica del nostro Paese”
Ancora, ha soggiunto: “Ho incontrato le associazioni di categoria del comparto turistico e ho fatto il punto sull’introduzione del Codice Identificativo nazionale per le strutture ricettive, una priorità attesa da tempo da tutto il settore”.
Centinaio assicura che i lavori sono a pieno regime per consentire l’adozione del codice identificativo quanto prima: “Continuiamo anche a lavorare con il Mef e il ministero dell’Interno. Il 14 marzo, inoltre, in Conferenza Stato Regioni il codice identificativo sarà al centro del dibattito con tutte le regioni. Il nostro obiettivo è arrivare alla sua approvazione entro l’estate, pur tenendo conto dei tempi della burocrazia”.

Affitti online e codice identificativo: le Regioni apripista
La delega rappresenta un tassello essenziale per il contrasto agli abusivi e agli affitti delle case vacanza senza il pagamento regolare delle tasse, ad esempio quella di soggiorno. Come preannunciato, il tema sarà centrale nel dialogo tra Stato e Regioni, in quanto la competenza prioritaria rimane proprio a carico di queste ultime.
In attesa della stretta del Governo, infatti, diverse Regioni hanno già sperimentato il sistema del codice identificativo. In particolare, le ultime a legiferare sul tema sono state Toscana e Lombardia: mentre la prima ha fatto scattare l’obbligo del codice “Cir” (Codice Identificativo Regionale) dallo scorso 1° marzo, l’altra ha attivato la novità dallo scorso 1° novembre con l’obbligo per tutte le strutture ricettive extralberghiere.
Tuttavia, regole diverse da Regione a Regione non hanno mancato di ingenerare problematiche e confusione. Per questo il Ministro Centinaio dovrà ora dialogare e mettere d’accordo le realtà territoriali puntando all’adozione di una disciplina il più possibile uniforme, estendendo il codice identificativo anche alle altre Regioni e sviluppando una metodologia che assicuri la tracciabilità di ogni locazione anche per il Fisco.

Fonte: Studiocataldi.it (autrice: Lucia Izzo)

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