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ERRORI DI CAF E PATRONATI, NEI PRIMI SEI MESI DEL 2019 PIU’ DI 120 SEGNALAZIONI ALL’ADICO. MOLTI GLI SBAGLI SUL REDDIT0 DI CITTADINANZA. GAROFOLINI: “SERVONO NUOVE NORME PER TUTELARE IL CONTRIBUENTE”

Documentazione presentata in ritardo (o mai presentata), errori nei calcoli, aliquote sbagliate, modelli 730 smarriti, conti eseguiti male. Addirittura, in un paio di casi, operatori “svaniti” nel nulla e sedi chiuse da un giorno a un altro. Insomma, i problemi dei contribuenti con Caf e Patronati rappresentano ormai uno dei principali “temi” seguiti dall’Adico anche se in questo settore i margini di manovra per il cittadino sono molto limitati (e limitanti). Nei primi sei mesi del 2019 sono oltre 120 le segnalazioni giunte alla nostra associazione da ogni parte d’Italia e relative appunto a errori commessi soprattutto dai centri di assistenza fiscale. E, in particolare, nelle ultime settimane le problematiche si riferiscono al reddito di cittadinanza, novità introdotta quest’anno dal governo gialloverde. In tale contesto, sono una ventina nel 2019 le richieste risarcitorie inviate dall’associazione a Caf (e, più raramente, Patronati) a nome di contribuenti che, per errori da parte degli operatori, hanno perso soldi oppure si sono ritrovati una cartella da parte dell’Agenzia delle Entrate o dell’Inps. Ma come muoversi in queste situazioni? “La normativa che regolamenta l’attività di Caf e Patronati non contempla la responsabilità di queste strutture per errori nell’adempimento dei mandati conferiti – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – ma il codice civile prevede che si adotti la dovuta diligenza nell’esercizio di una attività professionale. In ogni caso, Caf e Patronati hanno l’obbligo di stipulare una assicurazione proprio per coprire eventuali errori degli operatori che a volte non hanno l’esperienza necessaria per svolgere questo compito”. La cosa certa è che il centro di assistenza fiscale con la propria polizza copre eventuali sanzioni comminate al contribuente per errori del Caf stesso. Tutto il resto, invece, vive in una sorta di aleatorietà che non consente di dare certezze al cittadino. Spieghiamoci meglio. Il contribuente può avviare una richiesta risarcitoria ma deve anche dimostrare qual è la fonte del diritto al risarcimento ed evidenziare in modo tangibile quali siano le responsabilità del Caf o del Patronato. Sono dunque tre le fasi che si possono affrontare preferibilmente attraverso l’ausilio di un esperto. In prima battuta, il cittadino che è stato danneggiato da un errore dell’operatore deve far presente la situazione al responsabile dell’Ente cercando un accordo. Molte volte, però, Caf e Patronato non riconoscono le proprie responsabilità quindi bisogna agire in altro modo. Come? Qui sta il secondo step: inviando una diffida ad adempiere tramite raccomandata o Pec. In caso di risposta negativa, ecco l’ultima possibilità: la causa al Giudice di Pace (per importi inferiori ai 5 mila euro) o al Tribunale ordinario (per importi superiori). Prima di fare causa, però, visto i costi elevati, meglio valutare tutto e verificare di avere gli elementi utili per dimostrare la responsabilità dell’operatore. “Il singolo cittadino fa molta fatica a ottenere qualcosa da Caf e Patronati – rivela Garofolini – anche perchè spesso non esistono cose scritte che possano confermare la loro responsabilità. Noi stessi dobbiamo “lottare” molto per avere i risarcimenti a favore dei nostri soci e siamo i primi a sconsigliare qualsiasi azione se non vi sono gli elementi per dimostrare lo sbaglio del centro di assistenza fiscale o del Patronato.  Visto però che gli errori sono all’ordine del giorno, come dimostrano le circa 600 segnalazioni sul nostro sito a partire dal 2012, crediamo che la normativa debba cambiare allargando le tutele per i contribuenti. In questa fase, chiediamo ai Caf e ai patronati, che comunque sono dotati di una apposita assicurazione, di riconoscere i propri errori anche perché spesso questi sbagli provocano danni di migliaia di euro al contribuente”.

13 risposte

  1. BUONASERA DUE GIORNI FA MI HA CONTATTATO UN CAF DI MILANO DICENDOMI CHE IL CUD DEL 2017 ERA ERRATO E CHE DOVEVO DARE 700 EURO AGENZIA ENTRATE . IO SONO CERTA DI AVER DATO IL CUD GIUSTO QUELL’ANNO ANCHE PERCHÉ TENGO UNA CARTELLA CON DENTRO TUTTA A DOCUMENTAZIONE. VOLEVO CHIEDERLE SE LORO HANNO SBAGLIATO PERCHÉ IO DEVO PAGARE FATEMI SAPERE COSA DEVO FARE GRAZIE

    1. Salve, il problema è far sì che il Caf ammetta l’errore altrimenti è difficile rivalersi. Lei tenti in primis un colloquio col responsabile se non porta a nulla scriva (o faccia redigere da un legale) una diffida con relativa richiesta di risarcimento. Purtroppo come ultima possibilità resta trascinare il Caf in Tribunale.
      Distinti saluti
      Gianluca Codognato
      uff. stampa Adico

  2. Mi sono rivolta al caf per metter in regola la mia badante io non sapevo della cassa colf lho imparato con la pubblicità televisiva nel frattempo si è ammalata di covid ci siamo informati per farle avete i soldi mail caf non mi ha mai detto nulla di questo e così son li puo percepire.Come debbo fare per farle riconoscere la loro responsabilità,? Se mi rivolgo a un patronato per avere una busta paga in regola credo ne siano responsabili Grazie aspetto una vostra risposta

    1. Salve signora, le dico sinceramente che con i Caf e i Patronati è una battaglia, come avrà letto dai nostri articoli. SE non ha nulla di scritto che provi il loro errore e, soprattutto, se loro non lo ammettono, è difficilissimo far valere le proprie ragioni. Non hanno di fatto responsabilità anche se possono contare su una assicurazione che dovrebbe coprire proprio loro eventuali errori. Noi stiamo andando in causa per due nostri soci fra l’altro contro lo stesso Patronato. La causa è forse l’unico mezzo per ottenere qualcosa – sempre che sia dimostrabile l’errore – altrimenti bisogna cercare con loro una mediazione. Se ha bisogno di ulteriori info, visto che il tema è caldo e articolato, mi contatti allo 041-5349637 (io ci sono quasi tutti i pomeriggi dalle 15 alle 18).
      Distinti saluti
      Gianluca Codognato
      uff. stampa Adico

  3. Buongiorno sono percettore di RdC e nel settembre del 2020 vengo assunto con un contratto di 4 mesi, premetto di aver richiesto la prima volta il RdC online, mi reco in un patronato e faccio presente di non aver fatto richiesta del RdC presso il loro, e chiedo se è possibile da loro inviare il modello RdCom-Esteso, mi rispondono di si, pertanto mi consegnano una ricevuta con i miei dati. Dopo un paio di mesi mi viene revocato il RdC per omessa comunicazione, in pratica l’operatore ha inviato i miei dati associandola ad un altro codice fiscale avente il mio stesso cognome. Il patronato non solo mi ha dato una consulenza sbagliata o falsa, ma addirittura ha inviato il modello RdCom-Esteso con i miei dati e con il codice fiscale di un’altra persona non avendo la possibilità di visionare la mia pratica, ovviamente è tutto certificato e certificabile con la ricevuta ho la prova scritta. Posso chiedere il risarcimento? ci sono gli estremi pure per un penale visto la malafede e l’abuso d’ufficio nell’avermi fatto perdere il RdC ?

    1. Salve signor Fabio, il fatto che abbia la possibilità di dimostrate tutto è fondamentale. Preferisco però che ci contatti che le spiego meglio a voce come agire. Se vuole mi trova domani pomeriggio allo 041-5349637 dalle 15.30 alle 18.30.
      Un saluto
      Gianluca Codognato
      uff. stampa Adico

  4. Buonasera sig Gianluca
    Le scrivo cosa mi è successo presso il CAF UIL ,premetto che sono percettore di rdc dal 2019 ,mi presento al Caf per chiedere un isee corrente a gennaio dopo aver fatto quello ordinario ,la signorina mi risponde che non era possibile perché non era contemplato per il rdc ,chiamo la sede ad Alessandria e mi dicono di presentarmi che lo avrebbero fatto , intanto siamo a febbraio, controllo sul sito Inps e vedo che il mio isee era errato completamente ,richiamo la sede e mi danno un altro appuntamento, intanto siamo a marzo riesco finalmente a fare capire gli errori ,e riesco la rettifica ,intanto andiamo ad aprile ,praticamente per il loro errore di compilazione e il fatto che mi negavano di poter fare l isee corrente per rdc,ho perso soldi circa 170 euro al mese e tempo, cosa mi consiglia? Cordiali saluti

    1. Salve signor Angelo, la cosa migliore è parlarne a voce. Se vuole mi contatti allo 041-5349637 (dal lunedì al venerdì con orario 9-13 e 15-19) io ci sono quasi sempre nel pomeriggio.
      Le auguro una buona giornata
      Gianluca Codognato
      uff. stampa Adico

  5. Buona sera, mi chiamo L.G. e volevo segnalare che mio figlio dovrà essere sottoposto a procedimento penale causa errore del Caf Uil di Alfonsine (Ra) nel calcolo Isee al fine di ottenere il rdc e che noi genitori residenti in un’altra provincia (Fe) abbiamo dovuto restituire all’INPS somme indebitamente percepite da nostro figlio disoccupato, ma possessore della casa dove abita e relative pertinenze sotto la sua abitazione il cui valore superava quello indicato per ottenere il rdc. Oltre all’umiliazione della visita della Finanza anche l’onere di dover pagare l’avvocato d’ufficio ….

    1. SAlve Luisa, grazie per la sua preziosa testimonianza. Davvero una storia drammatica difficile anche intervenire. SE vuole ci contatti allo 041-5349637 (dal lunedì al venerdì con orario 9-13 e 15-19). Le auguro intanto una buona giornata.

      Gianluca Codognato
      ufficio stampa Adico

  6. Anche a me è successo un errore con obbligo di risarcire ADE per un errore del caf. Pur avendo il cud ha omesso di inserire i dati presenti in altri redditi assimilati.
    Per ora ho ricevuto l avviso bonario con posta ordinaria.
    Ma interessi e sanzione non sono intenzionato a sorvolare. Pagherò solo quello che mi spetta.

  7. Vorrei chiedere una cosa. I caf devono esporre listino prezzi? Prima mi ha detto verbalmente costerà poco, poi dopo il servizio svolto mi ha chiesto un compenso spropositato. Posso non pagare?

    1. Salve, assolutamente no, non ci sono listini prezzi per Caf e Patronati. Quando dice spropositato, che cosa intende? Perchè è chiaro che se le hanno chiesto cifre eccessive, qualche cosa non quadra.
      Le auguro intanto una buona serata.
      Gianluca Codognato
      uff. stampa Adico

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