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IL 2019 E’ L’ANNO DELLA “TRUFFA” DEL CATALOGO. NEI PRIMI SEI MESI 41 I SOCI SEGUITI DALL’ADICO CON UNA MEDIA DI CIRCA DUE PRATICHE A SETTIMANA. GAROFOLINI: “NEL 99% DEI CASI OTTENIAMO L’ANNULLAMENTO DEL CONTRATTO IN POCHI GIORNI”

Era cominciata in sordina alcuni anni fa e aveva conosciuto una crescita esponenziale nel 2017 per poi registrare un vero e proprio boom nel 2018. Ma nel 2019 la situazione è decisamente esplosa. Stiamo parlando dell’ormai rinomata “truffa” del catalogo che in realtà non è una vera e propria truffa ma un abile raggiro con il quale ignari clienti firmano un contratto credendo che sia un semplice depliant non impegnativo a livello economico. Numeri alla mano, l’ufficio legale dell’Adico nel 2017 ha seguito con successo 17 casi, in media 1,4 al mese. Nel 2018 le pratiche avviate contro queste aziende che utilizzano impropriamente venditori porta a porta spesso giovani, abili e afabulatori, sono state 44, con una media di 3,6 casi al mese e un aumento del 141% sul 2017. E il 2019? Quest’anno i numeri sono impressionanti. Nei primi sei mesi si sono rivolte all’associazione 41 persone da ogni parte d’Italia con una media di 7 pratiche al mese. Stiamo parlando quasi esclusivamente di donne, preferibilmente anziane e sole, ma anche di persone più giovani. La tattica messa in campo dalle circa 40 società che utilizzano questa deprecabile strategia commerciale è comune a tutti. Il venditore porta a porta riesce a farsi aprire l’uscio di casa dall’ignara vittima con tecniche di vario genere e una gentilezza fuori dal comune; una volta dentro mostrano un catalogo e invitano il potenziale cliente ad apporre una firma, spiegando che è solo una formalità e che non vi è alcun impegno di spesa. Una volta ottenuta la firma, il venditore se ne va. Dopo un po’ di tempo, ma al di là dei 14 giorni concessi dalla legge per recedere dal contratto, a casa della vittima si presenta un altro venditore o lo stesso della volta prima e mette l’interlocutore di fronte al fatto compiuto: “lei ha firmato un contratto che la impegna a spendere tot soldi in un determinato lasso di tempo”. La merce è solitamente legata ad arredi per la casa, ma può comprendere anche pentole ed elettrodomestici. La spesa può variare da 2 mila ai 6 mila euro (o anche più, qualcuno è arrivato a 13 mila euro) ma molte volte il venditore, per mostrarsi condiscendente, effettua una chiamata al sedicente capo e propone un magnanimo sconto. A questo punto le strade sono molte: c’è chi compra perché si sente messo alle strette dal tono minaccioso del venditore. Chi protesta ma non sa come muoversi, poi riceve la merce a casa, la apre e si rassegna. C’è chi firma cambiali, chi accende un finanziamento. In tanti, poi, si rivolgono all’Adico per farsi assistere e con l’intervento dell’ufficio legale dell’associazione si ottiene nel 99% dei casi l’annullamento immediato del contratto. “Ormai gestiamo le pratiche con grande successo – conferma Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – nell’1% dei casi le difficoltà aumentano perché il socio che ci contatta ha già firmato cambiali, oppure acceso finanziamenti, oppure ha ricevuto la merce e l’ha aperta. Qui la situazione si complica ma si può comunque risolvere”. Invitiamo dunque le persone raggirate dai venditori porta a porta a rivolgersi all’Adico contattando la segreteria allo 041-5349637 (dal lunedì al venerdì con orario 9-13 e 15-19).

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