MESTRE. Quando ha acquistato quel forno il 6 novembre era entusiasta. 700 euro ben spesi, ha pensato, per un elettrodomestico della Bosch dalle tante funzioni e potenzialità. Peccato, però, che all’Unieuro di Mestre, dove ha comprato il prodotto, nessuno le abbia detto che il forno era sì di alto livello ma non adatto a un uso domestico. E così E.G., impiegata mestrina, si è scontrata con la realtà il 9 novembre, quando ha ricevuto a casa l’articolo. Appena acceso, infatti, sono saltati i tappi del contatore, ovvero si è interrotta la fornitura di energia elettrica. Il motivo? Semplice. Alla donna l’Unieuro ha venduto un forno che consuma 3,7 chilowatt, quando i contratti di fornitura per le abitazioni contemplano quasi sempre un consumo massimo di 3 chilowatt. Per questo E.G. ha deciso di affidarsi all’ufficio legale dell’Adico, attraverso il quale ha chiesto all’Unieuro di sostituirle il forno della Bosch con uno adeguato all’utilizzo domestico. “Il venditore avrebbe dovuto dirle subito che il forno consumava 3,7 chilowatt – spiega Carlo Garofolini – un consumo superiore a quello previsto nei contratti domestici di fornitura di energia elettrica che solitamente vengono stipulati con 3 chilowatt di impegno massimo. Tramite il nostro ufficio legale abbiamo evidenziato che il prodotto non è conforme al contratto in quanto non idoneo all’uso abituale a cui è destinato e non è corrispondente alla descrizione riportata nell’ offerta pubblicitaria. Ora tocca a Unieuro individuare una soluzione, tenendo conto che la nostra socia è anche disponibile e restituire il prodotto per acquistarne un altro confacente. Ma non è certo disposta a cambiare il contratto di fornitura aumentando il chilowatt e facendo impennare gli importi in bolletta”.