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“Niente igienizzante nei mezzi Actv”, la lettera-denuncia di un socio Adico

E’ giusto che i mezzi del trasporto pubblico locale siano forniti di igienizzante al proprio interno? La risposta può essere contenuta in questa lettera-denuncia di un nostro socio, il professore Fabio Mozzato, protagonista sabato di una vicenda emblematica che lo ha visto contestare il comportamento da parte di ACTV.

Dopo numerose prese di posizione e segnalazioni anche di politici sui sovraffollamenti dei mezzi Actv, specie di navigazione, che aumentano i rischi di contagi del virus Covid 19, sabato ho potuto constatare questo: la prevalenza dei bus Actv è priva di igienizzante a bordo, nella maggior parte dei casi era terminato e non rifornito, un altro era assente o rimosso mentre in alcuni casi i flaconi erano privi di dispensatore.

Dopo aver segnalato la cosa già dal pomeriggio a un conducente di bus, ho riscontrato anche in diversi altri mezzi le carenze descritte. Ho notato che persino il bus n. 5 proveniente dall’Aeroporto (che porta passeggeri da tutto il mondo con i rischi conseguenti) era privo del gel, così non ho potuto tacere e a Piazzale Roma ho chiesto ad un ispettore di non far partire il mezzo senza che fosse stato fornito di igienizzante.

 L’addetto Actv dapprima ha ipotizzato una denuncia per “interruzione del servizio”, ma poi, visto che avevo chiamato i Carabinieri (e non certo per capriccio, ma per l’estensione che sta nuovamente avendo la pandemia, con oltre 7400 contagi in Francia in un solo giorno!), aveva nel frattempo sentito i vertici di Actv e aveva proposto il cambio di bus, ma solo a Tessera, cosa non ritenuta da me idonea. Per questo quindi, in seconda battuta, ho provveduto di persona a fornire un flacone di igienizzante al bus che quindi è partito come “prevenzione comanda”.

Visto che i Carabinieri tardavano ad arrivare e nei bus visitati da me i flaconi erano prevalentemente privi di igienizzante, se non addirittura assenti o guasti, ho chiesto un accertamento alla Polizia Locale che ha confermato i fatti, ma ha specificato che non può fermare la partenza dei mezzi “non a norma” perché le disposizioni (Ordinanze Regionali e dpcm di maggio) non lo prevederebbero. “Solito escamotage?”, mi sono chiesto.

Nel frattempo è intervenuto un altro ispettore che però si è premurato principalmente di dirmi che sarei stato denunciato perché a suo dire “avevo interrotto il servizio” causando un ritardo di alcuni minuti al bus in partenza. Accusa inconsistente visto che le cose sono state chieste e non imposte.

Nel frattempo è intervenuta anche la Questura che ha preso atto di quanto constatato dalla Polizia Locale, mentre io, amareggiato per l’accaduto, mi sono congedato sottolineando che, se non per legge, almeno per prevenzione e buon senso, l’igienizzante dovrebbe essere puntualmente rifornito durante la giornata. Se questa richiesta è meritevole di una denuncia, lo deciderà chi di competenza, ma soprattutto lo giudicheranno i cittadini che ho inteso tutelare.

Voglio ricordare che il Dpcm di maggio 2020 prevede che nei mezzi pubblici, “ove possibile”, ci dev’essere l’igienizzante. Dal momento che i flaconi c’erano, quindi “era possibile” installarli e fornirli, il fatto che gli stessi fossero prevalentemente vuoti rappresenta, secondo me, un’omissione e il mezzo dovrebbe essere ritenuto non idoneo, quindi esonerato dal servizio. Criterio che pare sia adottato, secondo indiscrezioni, nei natanti.

“Chi cerca di tutelare, seppur con insistenza, la salute in questa emergenza storica, va punito con denunce da parte di aziende di trasporto, tra l’altro partecipare dal Comune…? Mi chiedo: l’assessore competente Renato Boraso che ne pensa della vicenda?”.

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