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PAGA UNA CARTELLA DI EQUITALIA DA 9 MILA EURO CON LA CESSIONE DEL QUINTO MA LO STIPENDIO E’ TROPPO BASSO: ORA L’AGENZIA LE CHIEDE GLI INTERESSI PER UN IMPORTO QUASI ANALOGO. IMPIEGATA MESTRINA CHIEDE AIUTO ALL’ADICO

MESTRE. Quando, anni fa, ha ricevuto da Equitalia una cartella da 9 mila euro non poteva credere ai propri occhi. La società incaricata della riscossione dei crediti le contestava il mancato pagamento di contravvenzioni e di bolli auto nell’ambito di una vicenda ancora tutta da chiarire. Ora, dopo aver subito la cessione del quinto dello stipendio per onorare il debito, C.Z., 50enne impiegata mestrina, si è vista recapitare a casa un’altra cartella di valore quasi analogo alla precedente. Questa volta, però, il motivo ha risvolti kafkiani. Secondo quanto riferito dalla socia all’ufficio legale dell’Adico, infatti, l’importo richiesto è quasi del tutto imputabile a interessi legati alla prima cartella da 9 mila euro. Ma com’è possibile, dato che la donna la sta pagando con la cessione del quinto? Semplice. Secondo quanto affermato dalla stessa Equitalia, gli interessi sono maturati perché lo stipendio di C.Z. è troppo basso, circa 200 euro al mese, e i 40 euro che mensilmente vengono incorporati dall’agenzia, sono troppo pochi. Da qui, gli interessi e la nuova cartella che mette la 50enne mestrina in grande difficoltà. “La vicenda è davvero molto particolare – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – il nostro ufficio legale la sta studiando per capire cosa sia successo. E’ stata Equitalia ha chiedere e a ottenere dal giudice la cessione del quinto dello stipendio. E’ da diversi anni che la nostra socia sta pagando mensilmente il debito tanto da averlo onorato in buona parte. Ora, di fronte a questa nuova richiesta di pagamento, si sente totalmente disorientata. Per questo ha deciso di affidarsi alla nostra associazione. Naturalmente in questa fase la prima cosa che dovrà fare, in attesa di ricostruire al meglio la vicenda, è la rottamazione della cartella, che le permette di ridurre di molto l’importo richiesto da Equitalia. Fermo restando che ancora una volta l’agenzia di riscossione mostra modalità d’azione che non ci convincono e che ci lasciano molto perplessi. Per questo la sua abolizione rappresenta una buona notizia per tutti i cittadini”.

 

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