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PENSIONATO MESTRINO RITIRA DALLE POSTE DI CAMPALTO CENTO EURO FALSE MA GLI VIENE NEGATO IL RIMBORSO. GAROFOLINI: “UNA BEFFA ASSURDA”

“La informiamo che la segreteria della Commissione tecnica della Banca d’Italia ha riconosciuta falsa la banconota di 100 euro. Pertanto nessun rimborso è dovuto”. Leggendo l’incredibile risposta ricevuta oggi da R.V., 75 anni, pensionato originario di Pellestrina ma residente a Campalto, si resta basiti e indignati. Tutto si poteva pensare ma non a una beffa così grande da sminuire addirittura la gravità del danno. Eppure in Italia può succedere questo ed altro, quasi sempre a discapito del cittadino risparmiatore. Sotto questo aspetto la storia di R.V. ha dell’incredibile. L’uomo, che ora si è rivolto all’Adico per farsi aiutare e ottenere giustizia, circa tre mesi fa si è recato alle Poste per ritirare i soldi necessari per riparare l’aria condizionata dell’auto. Negli uffici di via Orlanda a Campalto ha ricevuto alla cassa 700 euro in banconote da 50, e tre da 100. Dal meccanico ha portato proprio le banconote da cento, per pagare la fattura da 290 euro, e lì, con grande sorpresa, ha scoperto che una banconota era falsa grazie al controllo del rivelatore in dotazione all’artigiano.  A questo punto l’ha subito riportata all’ufficio postale che l’ha ritirata per inviarla alla Commissione tecnica della banca d’Italia. “Il nostro socio – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – avrebbe avuto un appuntamento con le Poste il prossimo 15 novembre. Proprio oggi, invece, ha ricevuto una scarna comunicazione che ci ha lasciato di stucco. La commissione conferma che i cento euro sono falsi e aggiunge, quasi come conseguenza, che non ci sarà alcun rimborso. Naturalmente a nostro avviso doveva essere l’esatto contrario: una volta confermata la falsità dei soldi, il pensionato doveva essere rimborsato”. Ora l’associazione, a cui l’uomo si è rivolto dopo la beffa, interverrà tramite il proprio ufficio legale affinchè si faccia luce sull’emblematica risposta ricevuta dal pensionato e vengano corrisposti i cento euro. “Secondo il racconto del nostro socio – continua Garofolini – le responsabilità sono esclusivamente dell’ufficio postale. Non si capisce, dunque, perché debba rimetterci i cento euro. Stiamo parlando di una cifra che può fare la differenza in un bilancio mensile, soprattutto per un pensionato. Al di là di tutto non riteniamo giusto questo comportamento che ancora una volta penalizza il cittadino in modo assurdo e inspiegabile”.

 

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