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Prezzo gas in calo, come cambiano le bollette

Tornando indietro di qualche mese, quando è scoppiata la crisi per l’approvvigionamento del gas dopo lo scoppio della guerra in Ucraina in vista di un inverno gelido, nessuno si sarebbe aspettato di vivere ciò che realmente sta succedendo in questo avvio di 2023. Dopo un anno di emergenza, con la chiusura dei rubinetti del gas della Russia, sanzionata e penalizzata dopo l’invasione in Ucraina, la sorpresa sta nel prezzo del gas che oggi, mai come nei mesi passati, ha toccato il suo minimo di vendita.

Dal 2021, infatti, non succedeva che al Ttf olandese la quotazione fosse di 48,9 euro al megawattora. Un dato sorprendente se si torna indietro di cinque mesi, quando ad agosto il picco è stato di ben 340 euro al megawattora. Si può sorridere? E cosa succede ora con le bollette del gas che arriveranno agli italiani?

Prezzo del gas in calo, la situazione per le bollette

Come sottolineato già in precedenza, il minimo del prezzo del gas da dicembre 2021 non equivale alla conclusione della crisi che tutti noi abbiamo imparato a conoscere nel 2022. Anzi, guai ad abbassare la guardia, perché comunque i prezzi sono almeno il doppio dei livelli pre-crisi. Quello che però tutti si chiedono è come la variazione del costo del gas si tradurrà in bolletta.

Per poter avere un reale riscontro sui consumi, va detto, bisognerà attendere ancora un po’. Il perché è presto spiegato: servirà tempo affinché avvenga l’adeguamento delle tariffe. Il cambio, infatti, non è automatico e ci sono differenze tra mercato tutelato e libero.

Bollette, la differenza tra mercato libero e tutelato

Andiamo a vedere, nel dettaglio, le differenze in bolletta per gli utenti a mercato libero e per quelli a mercato tutelato. Partendo da quest’ultimo, che conta circa 7 milioni di utenti per il gas e quasi 11 milioni per la luce, l’Arera ha stabilito tariffe luce in calo del 19,5% da gennaio a marzo, con le nuove tariffe che saranno in vigore per chi è rimasto nel mercato tutelato per il primo trimestre 2023.

Per il gas, invece, la situazione è diversa in quanto l’Autorità da ottobre ha confermato la possibilità di fatturare bollette mensili e non più trimestrali come per la luce. Calcolando i prezzi del gas sulla media mensile di quelli registrati sul mercato italiano all’ingrosso, il riferimento posto è sull’indice Psv, anch’esso in calo, e non più l’indice Ttf di Amsterdam. Ciò che significa? Stiamo assistendo alle prime riduzioni dei prezzi agli utenti finali con una diminuzione del 34,2% rispetto a dicembre 2022, ma siamo ancora lontani dai livelli pre-crisi.

Diversa è la questione per chi è nel mercato libero, in quanto se si stipula o si è sottoscritto un contratto della luce o del gas a prezzo fisso significa ovviamente che si pagherà la stessa cifra, al netto dei consumi che possono variare, per un determinato periodo di tempo stabilito nel contratto. In genere si parla di uno, due o tre anni. Se si è scelta l’opzione dell’indicizzazione, che può essere su base mensile, si è in balia delle oscillazioni del mercato che ha come riferimento il prezzo del gas al Psv, ma a volte anche agganciato al Ttf olandese. In questo caso le bollette potrebbero scendere già da marzo.

Fonte: QuiFinanza.it

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