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Prima il fallimento dell’AirItaly poi il blocco dei voli per il coronavirus: l’odissea di due giovani mestrini a Sharm El Sheik. Interviene l’Adico.

MESTRE. Il destino, si sa, gioca spesso scherzi beffardi. E così può succedere che una vacanza sognata da tempo e organizzata nei minimi dettagli, venga rovinata da un mix di “contrattempi” che farebbero impallidire il ragionier Ugo Fantozzi. M.N. ed E.O. sono una giovane coppia mestrina che ha deciso di programmare una vacanza a Sharm El Sheik fra fine marzo e inizio febbraio. Ma la loro avventura ha compreso due eventi a dir poco nefasti: prima, il fallimento della compagnia con cui dovevano volare, la AirItaly. Poi la “cancellazione” del volo di ritorno con la Turkish airlines a causa del coronavirus.

La coppia, che si è rivolta al servizio “vacanza informata” diAdico per richiedere un risarcimento all’agenzia on line “lastminute.com” (che ha fatto da tramite per un prodotto venduto da booking.com), aveva prenotato la vacanza in Egitto per il periodo 24 febbraio-5 marzo. Il primo intoppo, il meno grave, si è concretizzato qualche giorno prima della partenza quando l’agenzia ha comunicato loro che non avrebbero più volato con AirItaly (perché in fase di fallimento) e che dunque il programma subiva un cambiamento.

Alla fine la partenza è avvenuta comunque e i due si sono ritrovati nelle splendide spiagge di Sharm. A pochi giorni dal rientro, però, la coppia mestrina ha cominciato a ricevere notizie allarmanti dall’Italia e dalla stessa Farnesina, circa la diffusione del Coronavirus. “I due ragazzi – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – dovevano rientrare in Italia con la Turkish airlines, dopo uno scalo a Istanbul. Peccato però che la compagnia turca abbia in quei giorni cancellato tutti i voli verso il nostro Paese”.

M.N. ed E.O. hanno cercato di contattare la loro agenzia on-line con e-mail e innumerevoli chiamate senza ottenere alcuna risposta. Alla fine, sono stati costretti ad acquistare un nuovo biglietto, con destinazione Duseldorf. Lì hanno alloggiato una notte e il giorno seguente sono rientrati in Italia, a Milano.

“Una vera e propria odissea – continua Garofolini – cominciata con il fallimento della AirItaly e conclusasi con questo problematico rientro a casa dovuto all’esplosione del coronavirus. Tramite il nostro ufficio legale chiederemo all’agenzia lastminute.com e anche a booking.com di rimborsare i nostri soci della spese affrontate, ovvero gli oltre 400 euro fra nuovo biglietto aereo e notte in albergo a Dusseldorf e un centinaio di euro per telefonate effettuate dall’Egitto all’agenzia senza risultati. Richiederemo anche i danni da vacanza rovinata”.  

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