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Quattro criticità in un chilometro di percorso: il comitato di Zelarino si affida ad Adico e presenta un esposto in Procura contro la pista ciclopedonale che verrà inaugurata domani dal sindaco Brugnaro”.

MESTRE. Quattro criticità in un solo chilometro di percorso. La nuova pista ciclabile che va da Zelarino al Terraglio – e che verrà inaugurata domani dal sindaco Luigi Brugnaro impegnato nelle ultime settimane in quotidiani tagli di nastri – non piace affatto al comitato Gruppo promotore Zelarino e dintorni che proprio domani presenterà in Procura un esposto predisposto dall’ufficio legale dell’Adico. Nell’atto si chiede di “riconoscere l’illiceità penale dei fatti contestati e di individuare i possibili soggetti responsabili al fine di procedere nei loro confronti” in caso di incidenti.

 “L’amministrazione, che a pochi giorni dalle elezioni sta inaugurando opere in ogni angolo della città, non ha ascoltato i cittadini di Zelarino – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico -. E’ da molto tempo che il comitato presenta senza successo le proprie osservazioni al Comune tanto che domani, appunto, proverà a invertire la rotta con un esposto in Procura. E’ il quarto esposto relativo a opere realizzate in quella zona. A nostro giudizio i progetti condivisi con chi vive sul territorio dovrebbero essere un metodo di lavoro adottato da qualsiasi sindaco mentre la visione autarchica della politica alla lunga non paga”.

Tutte le questioni sollevate dal comitato e riportate nell’esposto dell’Adico fanno riferimento a problemi di sicurezza, quindi non a quisquilie. In primis, si legge nell’atto, “il Comune non ha minimamente preso in considerazione il fatto che lungo quel tragitto vi siano presenti siepi che restringono ulteriormente la pista occludendo la visuale. Una situazione che l’amministrazione intende superare con divieti, pertanto i ciclisti saranno costretti a scendere dal mezzo per l’utilizzo pedonale del tratto o si dovranno buttare in strada con tutte le conseguenti insidie”. Poi, i cittadini sottolineano che “l’attraversamento ciclopedonale su via Gatta vicino alla rampa del sottopasso ferroviario non garantisce la sicurezza di pedoni e ciclisti perché previsto in un punto non sufficientemente visibile dai conducenti dei veicoli provenienti da entrambi i sensi di marcia”. Terza criticità contenuta nell’esposto: “il progetto prevede un restringimento eccessivo della pista di via Gatta nel punto di congiungimento con il tratto già esistente nei pressi del civico numero 62”. Infine, “il percorso contempla il passaggio sotto un cornicione che, con eventi atmosferici avversi, rischia di perdere pezzi”.

“Il comitato – conclude Garofolini – afferma che l’amministrazione avrebbe potuto costruire la pista esattamente dall’altra parte della strada rendendola più agevole e sicura, invece ha scelto la soluzione meno sicura. Non sappiamo il perché ma di certo l’esposto in Procura dà modo di procedere immediatamente contro i responsabili in caso di eventuali incidenti, che speriamo non avvengano mai”. 

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