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RAFFAELE TADIOTTO, INCUBO FINITO. GRAZIE ALL’INTERVENTO DELL’ADICO, L’INSTALLATORE TREVIGIANO NON DOVRA’ PIU’ SOTTOPORSI AGLI ESAMI ANTI-DROGA PER IL RINNOVO DELLA PATENTE

TREVISO. Grazie ad Adico l’incubo di Raffaele Tadiotto è terminato. Il 42enne installatore trevigiano ha ottenuto nuovamente la sua patente e ora non dovrà più sottoporsi ai costosi esami antidroga che per quasi dieci anni lo hanno costretto a innumerevoli viaggi dagli Stati Uniti (dove lavorava) all’Italia, con grande impatto sul protafoglio, sull’organizzazione del lavoro e sull’umore. Ora Tadiotto, tramite Adico, intende chiedere un rimborso alla Motorizzazione di Treviso e un risarcimento per i danni morali subiti.

Tadiotto in nove anni, a partire dal 2005, è stato sottoposto sette volte agli esami del sangue, urine e capello riservati ai consumatori di sostanze stupefacenti e necessari per ottenere il rinnovo della patente. In questo lasso di tempo ha speso 8mila euro di biglietti aerei, dato che fino a questa estate lavorava in California, e 1.400 euro fra marche da bollo e costi medici. Eppure l’installatore non è mai stato trovato positivo ad alcun test anti-droga e tale accanimento nasce dopo una retata condotta dai Carabinieri di Treviso in un bar di Oderzo dove Tadiotto si trovava per un caffè. Dopo sette mesi da quell’episodio l’installatore riceve una raccomandata da parte degli stessi Carabinieri, i quali gli comunicano di voler procedere ad accertamenti nei suoi confronti e alla revisione della patente. Raffaele Tadiotto fa ricorso, vince ed evita gli esami. Nel 2005, quattro anni dopo, l’uomo viene convocato dalla Motorizzazione di Treviso per lo stesso motivo. A questo punto, non avendo niente da nascondere, si sottopone agli esami dai quali risulta tutto negativo”. Niente da fare. Dal quel momento in poi, per nove anni, Raffaele Tadiotto viene chiamato circa una volta all’anno dalla commissione medica patenti di Treviso per procedere agli esami necessari per il rinnovo della patente di guida. Esami che risultano sempre negativi.

Qualche settimana fa Tadiotto si rivolge all’Adico per invocare un aiuto. L’intervento dell’associazione che porta il caso alla ribalta della cronaca locale, determina di fatto la conclusione dell’odissea. “Dopo l’intervento di Adico – spiega il 42enne trevigiano – ho prenotato la mia ottava visita alla commissione medica per il rinnovo della patente. Il mio caso era però ormai noto grazie all’associazione dei consumatori così ho parlato con il presidente della commissione che mi ha confermato che c’è stato un disguido e che non devo più fare i test antidroga per la revisione della patente. Dopo due giorni mi è arrivata la patente nuova”.

Per Tadiotto incubo finito. Ma ora si passa alla seconda fase. “Con l’uffico legale dell’Adico – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’associazione – stiamo valutando la possibilità di chiedere un rimborso per le spese sostenute da Tadiotto per gli esami: circa 1.400 euro. Ma ci sono anche da valutare i danni morali, dato che questi esami hanno portato il 42enne sull’orlo di un esaurimento. Siamo molto soddisfatti perchè in pochissimi giorni la nostra associazione ha risolto un problema che si era concretizzato nove anni prima e che non si era mai risolto”.

Adico ha da tempo istituito uno sportello denominato “alcol e patente”, attraverso il quale è possibile beneficiare di un filo diretto con un legale esperto in materia, con una consulenza qualificata, comoda e gratuita.

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