Può succedere e, anzi, succede spesso. Perdere un bancomat o una carta di credito è una disavventura antipatica e pericolosa, ma molto frequente. Può anche accadere di trovarsi la carta di debito clonata, o di subire una truffa allo sportello automatico. E’ meno frequente ma accade pure questo. Ebbene, in tali circostanze, la “vittima” rischia di perdere molto denaro a vantaggio di abili truffatori che rimangono spesso ignoti. A questo punto però, la domanda sorge spontanea: è possibile in questi casi rivalersi sulla banca chiedendo un rimborso, sia esso totale o parziale? La risposta è sì, come dimostrano le vicende di tre soci Adico che, dopo essersi rivolti all’ufficio legale dell’associazione per una delle situazioni sopra descritte (smarrimento, clonazione, truffa) hanno ricevuto indietro una parte dei soldi dopo un favorevole (e non scontato) pronunciamento da parte dell’Arbitro bancario finanziario (Abf).
“Le pratiche che abbiamo aperto – commenta il presidente di Adico Carlo Garofolini – contemplano varie casistiche. Abbiamo appunto il socio che ha perso la carta di credito e si è visto sottrarre migliaia di euro, chi ha subito la clonazione del bancomat e chi è stato raggirato con una truffa molto in voga in questo periodo, già denunciata dall’Adico e riservata a chi compra da privati su portali web. Ebbene, in tutti i casi l’Abf ha riconosciuto le ragioni dei nostri soci presentate dall’ufficio legale dell’associazione, intimando la banca a rimborsare una parte di quanto sottratto al cliente dal truffatore”.
In queste situazioni di solito l’idea è che il risparmiatore non abbia adottato l’adeguata diligenza e che quindi le colpe ricadano esclusivamente su di lui. Invece, “con il nostro studio legale – ricorda ancora Garofolini – oltre a difendere le ragioni del socio e a dimostrarne la totale buonafede, abbiamo evidenziato il concorso di colpa delle banche coinvolte le quali dovevano adottare tutte quelle iniziative mirate a tutelare il cliente e a scongiurare il rischio di furti e sottrazioni indebite di denaro. In questo modo i risparmiatori hanno ottenuto soddisfazione. Questa sarà parziale, se le colpe si possono spalmare fra il truffato o la banca, o totale, se vengono a galla le esclusive responsabilità dell’istituto di credito”.