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RESTA 15 GIORNI SENZA TELEFONO FISSO PER UN ERRORE DI TELECOM. TRAMITE ADICO PENSIONATA DI SPINEA VINCE LA SUA BATTAGLIA CONTRO IL GESTORE

E’ rimasta quindici giorni senza telefono fisso, con grandi disagi soprattutto per l’anziana madre. E tutto per un errore della Telecom, che ancora una volta le ha inviato una fattura “errata” da circa 700 euro, addebitandole i costi di una connessione internet che lei non ha mai avuto. La disavventura vissuta da Corina Tosatto, pensionata di Spinea, è per molti aspetti assurda, anche se nel mondo della telefonia e delle forniture di gas ed energia elettrica, i casi emblematici sono molti. Fortunatamente grazie all’intervento di Adico, la situazione è stata risolta, almeno per il momento.
Questa la storia. La signora Tosatto a giugno 2014 riceve una bolletta esorbitante del telefono fisso, con un importo superiore ai mille euro. Di fronte a queste cifra, la pensionata, abituata a fatture da qualche decina di euro, protesta con il gestore il quale, dopo alcune verifiche, conferma che la bolletta è sproporzionata rispetto al traffico registrato e chiede scusa alla signora. Fra il 2014 e il 2015, però, arrivano altre due fatture di questo tenore e qui si scopre che all’interno delle stesse vengono imputati costi di connessione. Impossibile, perchè Corina Tosatto non ha internet. La società si scusa ancora una volta, e la situazione a questo punto sembra risolta. Un paio di mesi fa, però, ecco un’altra bollette inattesa da 698 euro. La donna, ormai esausta, ricontatta ancora una volta Telecom, ma questa volta qualche cosa nella comunicazione non funziona. Infatti la pensionata poco tempo dopo si trova senza linea telefonica. “Non potevo crederci – spiega -. Sono rimasta così per due settimane. Un grosso problema, perché mia madre, che abita vicino a me, ha 93 anni e mi chiama solo sul fisso. E anche l’ospedale e il medico hanno questo numero e non quello del mio cellulare. Ci siamo trovati isolati”.
Grazie all’intervento dell’Adico che ha predisposto la documentazione da inviare alla Corecom, ora la donna ha di nuovo la linea telefonica, ma dopo due settimine di disagi e di battaglie. “Mai come in questo periodo – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – registriamo così tanti disagi degli utenti con i fornitori e con i gestori. Crediamo che uno dei problemi principali sia la grande difficoltà di comunicazione fra le due parti, dato che l’utente quando ha un disservizio, si ritrova a parlare solo con operatori dei call center, senza un vero referente. Associazioni come l’Adico risultano dunque indispensabili per fare da tramite in un mondo dove manca totalmente il rapporto fra le società e i loro clienti”.

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