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RICORSI BOCCIATI E MULTE RADDOPPIATE, ADICO “CRITICA” IL PREFETTO DI VENEZIA: “NON ACCOGLIE NEPPURE I RECLAMI PIU’ FONDATI”.

Aveva il permesso europeo per disabili, ma è stata multata lo stesso per non aver comunicato la targa al Comune di Venezia, fra le poche amministrazioni in Italia che richiedono anche tale “accorgimento”. E’ per questo che una anziana disabile trevigiana ha deciso di rivolgersi al Prefetto, che le ha bocciato la multa raddoppiandola. L’altro ieri, però, la donna, che ha fatto opposizione al giudice di Pace contro la decisione del Prefetto stesso, ha vinto e s’è vista annullare la sanzione. Ma sono molte le storie, spesso legate ai permessi ztl per disabili (ma non solo), che fanno emergere il “difficile” rapporto fra i cittadini-automobilisti e gli uffici della Prefettura i quali, come dimostra il caso in questione, tendono a non accogliere le ragioni dei cittadini anche se fondate. “La vicenda della disabile di Treviso – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – è l’emblema di ciò che succede troppo spesso a Mestre. Chi presenta ricorso al Prefetto quasi sempre si ritrova con una bocciatura, e con la sanzione raddoppiata. Rileviamo altresì che nelle ordinanze del Prefetto di Venezia anche le motivazioni del rigetto appaiono alquanto risicate, al contrario di altre realtà, come Treviso, dove i rigetti vengono ampiamente motivati”. Come Adico, “sconsigliamo sempre ai cittadini di ricorrere al Prefetto proprio per questo motivo, perché non accoglie quasi mai i ricorsi e in più l’importo della sanzione viene raddoppiato. Abbiamo potuto constatarlo ampiamente con la famosa storia delle multe di via Colombo, quando gli automobilisti si sono ritrovati tutti con le sanzioni raddoppiate, pur avendo avuto rassicurazioni di una risoluzione positiva da parte della stessa amministrazione comunale. Solo grazie al nostro intervento le multe sono state cancellate dai Giudici di Pace. Dal Prefetto, insomma, le risposte sono praticamente sempre negative anche in casi come quello della signora di Treviso, che dopo ha ottenuto soddisfazione dal Giudice di Pace. Fra l’altro il Prefetto decide da solo, senza un dibattimento con il ricorrente. E’ chiaro – conclude Garofolini – che in questo modo si cerca di disincentivare i ricorsi contro le amministrazioni comunali, ma è un comportamento che non riteniamo giusto. Ci chiediamo se il Prefetto o il suo staff leggano a fondo tutti i ricorsi, perché ci sembra impossibile che, per quella che è la nostra esperienza, non ne accolgano neppure uno. In particolare la categoria più colpita è quella dei disabili il che rende la faccenda ancora più odiosa”.

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