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Ristori, nuova proroga cassa Covid: come funziona e a chi spetta

Il decreto ristori 5 allo studio del governo potrebbe, arriverà dopo il nuovo scostamento di bilancio da 32 miliardi. Sono attese tante novità, un tema aperto riguarda la possibilità di prorogare nuovamente la cassa Covid: questo perché, allo stato attuale, da fine marzo cadrà il blocco dei licenziamenti. Ma cosa prevede la nuova proroga? E a chi spetta?

Ristori, nuova proroga cassa Covid: come funziona e a chi spetta

Il governo starebbe pensando di estendere la Cig Covid fino a 26 settimane per assegno ordinario e cassa in deroga. Un periodo decisamente più lungo rispetto alle 18 settimane di cui aveva parlato nei giorni scorsi la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo.

Questa misura permetterà così di proseguire il percorso che grazie al contributo delle 12 settimane inserite in legge di Bilancio ha consentito di allungare la Cig ordinaria Covid fino al 31 marzo e quella in deroga fino al 30 giugno. L’intervento sarà modulato sulle tre forme di cassa integrazione Covid: più settimane per la deroga e il Fis, meno per l’ordinaria.

Ristori, cassa Covid ma non solo: esonero contributivo e blocco dei licenziamenti

Oltre alla proroga della cassa, il governo dovrebbe confermare l’esonero contributivo alternativo all’utilizzo della cassa Covid, per chi fa rientrare i dipendenti al lavoro. Novità anche per quel che riguarda il blocco dei licenziamenti, che potrebbe non essere più generalizzato. Il viceministro all’Economia, Antonio Misiani, ha sottolineato come l’Italia non possa permettersi un’ondata di licenziamenti, ma nemmeno una prosecuzione infinita di una logica emergenziale.

Il governo, quindi, vorrebbe prorogare il blocco dei licenziamenti solamente per i settori maggiormente in crisi. Chi ha recuperato i livelli del 2019, nelle intenzioni dell’Esecutivo, dovrebbe invece essere lasciato fuori dal provvedimento. Il governo starebbe quindi pensando di optare per un intervento generalizzato che superi la logica dei codici Ateco e dei colori delle regioni ma guardi alla perdita di fatturato e agli aiuti già ricevuti.

Nel 2020, secondo i numeri del Ministero dell’Economia, diversi settori hanno beneficiato di cospicui interventi economici:

  • 48 miliardi al settore delle imprese;
  • 35 miliardi al lavoro e al sociale;
  • 12 miliardi agli enti territoriali;
  • 8 miliardi alla sanità;
  • 4,5 miliardi ai servizi pubblici e sociali.

Il decreto Ristori 5, nelle intenzioni del governo, sarà l’ultimo. Oltre al sostegno delle attività in difficoltà, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha anticipato che tra i beneficiari ci saranno anche i settori dei trasporti e le strutture sanitarie legate alla distribuzione dei vaccini.

Fonte: QuiFinanza.it

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