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Saldi al via il 5 gennaio. Adico: “sconti già partiti da due mesi”.

Archiviate le festività natalizie, è scattato il conto alla rovescia in vista dei saldi invernali, che inizieranno il 5 gennaio, il giorno prima dell’Epifania. Nonostante bollette alle stelle, conti condominiali che lievitano e benzina più cara, dai ribassi 2023 ci si aspettano sorprese.

Sconti di «inizio» stagione Gli sconti che un tempo venivano chiamati di “fine stagione”, sono stati portati, da un pezzo nonostante il mal di pancia delle categorie, all’inizio dell’inverno vero e proprio e scatteranno in Veneto e in altre parti d’Italia il 5 gennaio, fra tre giorni. I negozi stanno cambiando la disposizione negli scaffali e del layout, qualcuno tira fuori dal magazzino capi non venduti senza dimenticare che esiste una fetta di mercato fatto apposta per i “saldi”. «Quest’anno siamo ottimisti» commenta il direttore di Confesercenti Venezia Rovigo, Maurizio Franceschi «pensiamo a un buon esito dei saldi, con dei risultati leggermente maggiori anche rispetto ai ribassi dello scorso anno: da una parte si sente la preoccupazione per la situazione, ma dall’altra c’è questa voglia di ripresa e di non rinunciare all’acquisto di qualità, che per noi sarà maggiore rispetto ai timori». Prosegue: «Il cliente punta sull’acquisto razionale ponderato e ragionato, ma di qualità. Si acquista sempre di più ciò che serve». Carta fortunata? «Vince chi riesce a offrire servizi in linea con quelli divenuti oramai normali nell’online, tra cui il reso e la sostituzione. Ti faccio arrivare quello che hai visto e che mi chiedi velocemente, magari ordinandolo e facendolo recapitare in negozio». Dove si faranno le compere? «L’acquisto in centro città sta tornando, speriamo che continui così: non ci sembra sia frutto di una “moda” passeggera o del momento, ma di un fenomeno sociale che modifica i comportamenti delle persone». Ci sono negozi che stanno per chiudere, come Tempo di Sport, che applicano sconti da un pezzo. Oppure gli outlet che aprono in vista di Natale e saldi. Gli smartphone degli amanti dello shopping sono stati già intasati di e-mail e sms promozionali. C’è chi ha pronti slogan accattivanti più o meno colorati, i vari “fuori tutto” ; c’è invece chi non ha ancora rivoluzionato le vetrine ma all’interno propone ribassi. Senza contare gli acquisti che corrono sul web. La scontistica è spalmata sui 12 mesi, le occasioni sono tante, rimane però il fatto che i saldi continuano ad essere un momento importante per il commercio, specialmente per acquistare i capi spalla che non si sono comperati prima. Le svendite possono essere considerate l’appendice degli sconti iniziati ad autunno, quando negozi più e meno grandi si sono lanciati in promozioni di ogni genere per riuscire a vendere prima di Natale e non rimanere con gli articoli invernali incelofanati. Vedi alla voce Black Friday, che quest’anno ha catalizzato una grossa fetta di regali di Natale.

Ribassi no stop. Meno ottimista l’Adico, associazione difesa consumatori di Mestre, che ha effettuato anche un sondaggio. «In tanti hanno rinviato gli acquisti di Natale in termini di scarpe e abbigliamento quest’anno più che in quelli scorsi visto che il 2022 è stato l’anno dei prezzi folli» commenta Carlo Garofolini, presidente di Mestre e nazionale «quindi in molti attendono lo sconto di fine stagione per ridurre i salassi. D’altra parte, come confermato da un’indagine pre-natalizia che abbiamo lanciato tra i nostri soci, gli sconti nei negozi sono già partiti da tempo. Almeno da due mesi in tre negozi su quattro. Anzi, è il caso di dirlo. In alcuni settori, abbigliamento e calzature in testa, le promozioni durante l’anno non sono mai mancate proprio a rimarcare la crisi che perdura nel commercio». Da qui il consueto vademecum. «La domanda da porsi» continua Garofolini «è se siano o meno sconti reali. Tra i consigli per non farsi truffare, in testa c’è sempre quello di non farsi prendere dalla frenesia del voler comprare a tutti i costi. In secondo luogo fare sempre un giro di perlustrazione per essere sicuri di non comprare resti di magazzino». Infine, aggiunge Garofolini: «Confrontate sul cartellino il prezzo vecchio con quello ribassato e verificare scrupolosamente le taglie riportate in etichetta ed eventuali difetti e accertatevi sempre che il prodotto esposto in vetrina e quello offerto in negozio coincidano». 

Fonte: La Nuova Venezia autrice: Marta Artico

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