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Si presenta come addetto di Eni gas ma lavora per un’altra azienda. Venditore porta a porta raggira 84enne mestrino. La denuncia di Adico

MESTRE. Come se non bastassero gli acciacchi dell’età, il timore del virus, spesso la solitudine, molti ultraottantenni mestrini devono ormai affrontare un altro “nemico” più che visibile: il venditore porta a porta. Eleganti, disponibili, sorridenti, alcuni di questi commerciali hanno infatti un modus operandi scorretto se non addirittura truffaldino. E le vittime preferite, come detto, sono i grandi anziani, soprattutto se vivono   soli. Adico riceve ogni giorno richieste d’aiuto da parte di cittadini di età molto avanzata che, preoccupatissimi se non angosciati, denunciano di aver sottoscritto un contratto che non avrebbero voluto firmare. L’ultimo, in ordine di tempo, è G.C., pensionato 84enne che ha ricevuto la visita di un venditore della ditta Enegan spa, presentatosi invece come addetto Eni, fornitore dell’anziano. Il pensionato, colto alla sprovvista, è stato così indotto in errore e ha sottoscritto un contratto con il quale ha attivato di fatto una nuova fornitura di gas con Enegan spa.

“L’84enne è venuto da noi disperato – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico -. Infatti le persone anziane, oltre a essere le prime vittime di questi raggiri, sono anche quelle che la prendono peggio perché non sono abituate a questo mercato selvaggio. Ci appelliamo, come sempre, agli stessi fornitori che affidano a società esterne la vendita dei propri prodotti. Bisogna porre dei tetti all’età dei clienti intercettati porta a porta. E, non occorrerebbe dirlo, è necessario punire i venditori che utilizzano raggiri per strappare un contratto. Non si può continuare così anche in vista della liberalizzazione del mercato prevista per il 2023. Il timore è che da qui fino alla soppressione del mercato tutelato, vi sia una gara senza regole per accaparrarsi nuovi clienti. In questo caso, tramite il nostro ufficio legale, chiediamo di vedere il documento firmato dal nostro socio e invochiamo l’immediato recesso. Intimiamo anche l’azienda alla distruzione dei documenti del pensionato”.

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