MESTRE. Non è stata una battaglia facile, come sempre quando si tratta di chiedere un risarcimento al Comune di Venezia, per quanto legittimo sia. Ma alla fine, grazie alla caparbietà dell’ufficio legale di Adico, O.B., impiegata mestrina, ha ottenuto giustizia, con un indennizzo di 5 mila euro per una caduta che le ha provocato la frattura del malleolo peroneale destro oltre a ferite e lesioni di vario genere. Il fatto risale all’autunno del 2019, attorno alle 21.30, quando la donna, mentre camminava in via Ragusa, nella sede stradale a fianco ad alcuni garage, è inciampata su un tratto visibilmente sconnesso e rovinato, cadendo irrimediabilmente a terra. Come detto, l’incidente ha avuto conseguenze di una certa gravità, tanto che O.B. è stata trasportata all’ospedale di Mestre dove le è stata diagnosticata la frattura del piede. Fortunatamente, è il caso di dirlo, con lei c’era una parente che ha visto tutta la dinamica del sinistro ed è così diventata testimone “chiave” per procedere con la richiesta di risarcimento. “Nella nostra diffida iniziale – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – abbiamo evidenziato le palesi responsabilità dell’incidente attribuibile alla cattiva manutenzione di quel tratto di strada, visibilmente sconnesso e con notevoli insidie per chi vi cammina. Le colpe di quanto accaduto, insomma, sono di chi deve occuparsi della sistemazione delle strade pubbliche, ovvero il Comune. Che ora ha dovuto riconoscere le proprie responsabilità”. Come succede sempre in questi casi, però, il braccio di ferro è durato a lungo proprio perché, conferma ancora Garofolini, “l’amministrazione è sempre restìa a riconoscere le proprie colpe e fa di tutto per non risarcire. Noi non abbiamo mollato, forti anche della testimonianza di chi accompagnava la nostra socia e delle foto che mostrano in modo chiaro il dissesto della pavimentazione. Lo ricordiamo sempre a chi si rivolge a noi per situazioni di questo tipo: per poter richiedere un indennizzo bisogna sempre avere un testimone e fotografare il luogo dell’incidente. Altrimenti le speranze di essere risarciti si riducono al lumicino”.