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Spid, il 23 aprile scadono gli accordi fra governo e gestori del servizio. Adico: “aboliamolo, discrimina gli anziani”

MESTRE. Spid sì, spid no? Il dibattito è aperto vista la vicina scadenza (23 aprile) degli accordi fra gestori del servizio e governo che sembra propenso all’abolizione del sistema pubblico di identità digitale tanto utilizzato in questi anni di bonus a pioggia. Come andrà a finire? “Noi siamo per la sua immediata eliminazione – rileva Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – e lo diciamo forti della nostra esperienza che ha fatto emergere tutte le contraddizioni di questo strumento”. Più volte l’associazione dei consumatori ha denunciato l’emarginazione di una larga parte di popolazione anziana, non avvezza all’utilizzo di internet se non addirittura sprovvista della tecnologia necessaria per navigare nel web. Le criticità dello spid sono emerse in modo palese a causa del vero e proprio boom di richieste d’assistenza pervenute in Adico negli ultimi due anni. L’ufficio legale dell’associazione ha aiutato decine di anziani (ma non solo) nella richiesta di attivazione del sistema pubblico di identità digitale. Molti altri si sono rivolti a cartolerie, librerie e ad altre realtà che hanno deciso di fornire un servizio ad hoc, sborsando però decine di euro. Oltretutto, una volta ottenuto lo spid, quasi tutti hanno dovuto richiedere ancora assistenza per utilizzarlo, a dimostrazione delle difficoltà connesse a questo strumento del tutto inadatto per una parte non irrilevante di popolazione. D’altra parte, però, anche la carta di identità digitale (Cie) non rappresenta la soluzione dei problemi. Certo, ottenerla è molto più semplice, ma in ogni caso per accedere ai servizi bisogna comunque saper utilizzare internet e possedere una connessione che richiede un contratto e quindi una spesa non irrisoria. “Siamo del tutto favorevoli alle innovazioni tecnologiche – conclude Garofolini – ma per una transizione democratica e universale è giusto che si permetta a chi non è per così dire, digitale, di accedere agli stessi servizi in un modo alternativo, come si faceva prima dell’avvento di internet. E’ chiaro che prima o poi il web sarà appannaggio di tutti, ma ci vuole del tempo in particolare con gli anziani i quali non possono essere tagliati fuori dal mondo dei servizi perché colpevoli di non essere a passo con i tempi. Non esiste una legge che obblighi i cittadini a dotarsi di un pc o di un cellulare con collegamento a internet. Se vogliamo essere un Paese civile dobbiamo organizzarci in modo che tutti possano avere identiche opportunità, anche al diu fuori dei nuovi canali offerti dalla contemporaneità”.

6 risposte

  1. Trovo assolutamente giusto fornire a chi non è tecnologico un servizio di assistenza, possibilmente di sportello , ma non sono d’accordo con l’abolizione dello spid che, per chi sa usarlo e/o non ha molto tempo a disposizione , è utilissimo. Grazie e buona giornata

    1. Grazie mille signora Silvana, diciamo che la proposta di abolizione è legata all’utilizzo comunque della carta di identità elettronica. Quindi secondo noi si potrebbe eliminare lo spid, che comunque richiede competenze (o soldi) anche per attivarlo, sostituendolo con l’utilizzo esclusivo della carta di identità elettronica che non elimina i problemi legati poi alle richieste via web per l’accesso ai servizi, ma che si ottiene comunque senza tutti gli innumerevoli passaggi tecnici informatici necessari per lo spid.
      Un saluto e grazie per l’intervento.
      Gianluca Codognato
      uff. stampa Adico

  2. L’identità digitale con li SPID o altri sistemi potrà essere migliorata, semplificata, ma NON abolita, altrimenti facciamo un passo avanti e uno indietro ed impiegheremo 20 anni per arrivare a regime.

    1. Rispetto in pieno il suo commento, diciamo che l’articolo contiene comunque una provocazione perché nessuno vuole tornare indietro. Credo però si possa virare sulla Carta di identità elettronica che non richiede competenze per attivarla. E’ comunque necessario affiancare le modalità tecnologiche con quelle classiche, per non non emarginare una fetta importante di popolazione. Riceviamo continuamente segnalazioni e proteste da parte di persone anziane ulgtra70enni che non sono riuscite a d accedere a servizi o a ottenere, bonus, benefici, agevolazioni, perché privi degli strumenti e delle competenze tecnologiche richieste. Quindi, sì alla transizione tecnologica, ma senza emarginare nessuno.
      Un saluto
      Gianluca Codognato
      uff. stampa Adico

  3. Vero, ma chi non ha la CIE come farà? Inoltre ci vuole comunque un lettore apposito e non tutti lo hanno, quindi la CIE sarà ugualmente discriminante

    1. Si è vero signora Laura però è meno complesso ottenerla che lo spid. Io stesso, che non sono un anziano, ho dovuto attivarlo rich9iedendo assistenza totale ai miei colleghi esperto. Teniamo pure lo spid ma permettendo a chi non lo usa di accedere con i canali classici che non richiedono l’utilizzo della tecnologia.
      UN saluto
      Gianluca Codognato
      uff. stampa Adico

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