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STORICA VITTORIA DELL’ADICO SUI BUONI FRUTTIFERI POSTALI, IL TRIBUNALE ACCOGLIE I RICORSI DI DUE RISPARMIATORI VENEZIANI PER UN IMPORTO TOTALE DI 53 MILA EURO

Dopo una lunga e complessa battaglia combattuta a suon di diffide e di tentativi di mediazione attraverso l’Arbitro Bancario, Adico ha raggiunto due storici risultati sul delicato fronte dei buoni fruttiferi postali. Il Tribunale di Venezia, in due differenti sentenze, ha di recente accolto il ricorso con decreto ingiuntivo presentato dall’ufficio legale dell’associazione. In entrambe le posizioni i giudici hanno intimato alle Poste il pagamento di quanto maturato con i buoni fruttiferi da due rispamiatori mestrini: in un caso l’importo è di 17 mila euro, in un altro di 36 mila euro. Abbiamo deciso di ricorre al Tribunale dopo aver tentato in più modi di trovare una soluzione con le Poste – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico -. Tramite il nostro sportello “debiti e crediti” abbiamo evidenziato la presenza da parte dei due nostri soci di un titolo di credito certo, esigibile, e liquido, da qui la possibilità di presentare due decreti ingiuntivi che sono stati accolti dai giudici con sentenze importantissime. La questione dei buoni fruttiferi postali è stata seguita fino dal principio dalla nostra associazione. In pratica, molti possessori di tali titoli, al momento della riscossione, hanno ricevuto dalle Poste Italiane somme decisamente inferiori rispetto a quella teoricamente maturate grazie ai tassi di interesse indicati nel retro degli stessi buoni”. Nei due ricorsi accolti dal Tribunale, i soci dell’Adico avevano sottoscritto i buoni trent’anni fa (dopo 30 anni, lo ricordiamo, non si maturano più interessi e se passano altri cinque anni il credito si prescrive). Un iscritto aveva versato un milione di vecchie lire e avanzava circa 17 mila euro, l’altro 2 milioni di lire, che adesso sono lievitati a 36 mila euro. “Le Poste – continua Garofolini – rifacendosi a una non meglio specificata manovra governativa che avrebbe modificato i tassi di interesse, voleva rimborsare la metà di quelle cifre. Grazie all’intervento del nostro ufficio legale, il credito vantato dai nostri iscritti è stato sancito in modo inequivocabile. Due sentenze storiche che premiano il lavoro svolto dalla nostra associazione con grande impegno e profusione di energie. Siamo molto soddisfatti e crediamo che questi provvedimenti abbiano aperto la strada per soddisfare molti altri risparmiatori”.

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